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inceneritoristi. ECCO LA RELAZIONE CHE DENUNCIA LA PERICOLOSITÀ DELL’IMPIANTO DI INCENERIMENTO DI MONTALE, SOTTRATTA AL GIUDIZIO DEI COMMISSARI (Parte seconda)

Una relazione strategica quando inquietante, fatta in tandem tra Ladurner e Cis che però, è stata sottratta alla Commissione ambiente che si riuniva ad Agliana dopo due settimane dalla firma. I commissari – che dovrebbero “controllare l’ambiente” e dunque l’impianto – sapevano del documento, ma hanno fatto finta di niente. È la politica, bellezza!


Era il 2010, quando l'allora procuratore capo Renzo dell'Anno, archiviò la vicenda della "discarica di ceneri sepolta" nell'are dell'impianto. Poi Usl e Arpat disse che c'era, ma non disturba nessuno, poi è arrivata dopo 13 anni e 5 di indagini evidentemente molto complesse e non discutibili, l'archiviazione su tre esposti. Un altro caso Untouchables?


PISTOIA-PIANA. La relazione del 20 marzo è finalmente resa pubblica grazie a Linea Libera che l’aveva già annunciata, ma è imbarazzante per la ricorrenza puntuale della rivelatoria parola “obsoleto” che il Franceschi cifra per rappresentare le criticità impiantistiche. Del resto il brillante commercialista pistoiese, Ceo della soc. Cis spa, doveva dire “chiaro e forte” ai suoi padroni/concubini Sindaci che l’impianto è bisognoso di interventi urgenti e che, loro padroni del gioiellino, dovranno comunque mettere mano al portafogli ovvero, dovranno battere cassa ai cittadini/utenti, visto che le spese, le dovrà pagare ATO Toscana con le “tariffe rifiuti”: un giroconto solito, già noto. Evitiamo le didascalie: i documenti sono assai eloquenti e inquietanti, anche se estratti in parte dal più grande di 12 pagine.




I commissari non l’hanno nemmeno richiesta, riuniti in un amiamoci così tutti insieme, appassionatamente e anche gli s(v)azzi intercorsi della stampella Nerozzi con il risvegliato ambientalista denoiantri Alberto Guercini (storico concubino del Pd, oggi re-innamorato in limine alla tornata elettorale), sono stati chiaramente un teatrino.


Nessuno ha chiesto conto al Franceschi del perché, il documento redatto per i Comuni appena due settimane prima, non era stato avviato alla giusta consultazione della prossima Commissione Ambiente presieduta dalla Presidente soubrette Francesca Biagioni, figlia della segretaria personale di Franceschi dell'impianto [lui, avrà potuto sfruttare il potenziale conflitto di interesse, nel silenzio delle “autorità costituite” (care alla Gip Patrizia Martucci), ovvero dei tre Sindaci allineati sotto le coercizioni (non si può scrivere “minacce trasversali”, altrimenti siamo brutti, sporchi e cattivi e ci querelano!) sottese alla pericolosità intrinseca?], che vede però i 34 addetti, esposti – è questo il nostro parere – alla minaccia richiamata dalla obsolescenza complessiva del sistema impiantistico. A questo nessuno ha fatto caso ma sembra nemmeno di Sindacati lo fanno!



Adesso, anche Don Manone di Tvl potrà davvero procedere a fare un ricco Canto al Balì con degli argomenti intriganti e chiamare al confronto proprio chi scrive, quale “massimo conoscitore dell’inceneritore di Montale” (lo riconobbe Bimbominkia lo scorso anno in una pubblica audizione sulle CER, su affermazione di stampella) e invitare il Franceschi e magari – perché non, anche il tandem Tom Col/Gambassi per capire meglio il pasticciaccio di via W. Tobagi a Montale anche sulla corretta applicazione dell’articolo 112 della Costituzione a Sarcofago City che stabilisce l’obbligatorietà dell’azione penale. Questo, in tutto il territorio della Repubblica. È troppo chiedere?



Anche i Sindaci, fanno la figura del (v)azzo che meritano: dopo avere ignorato l’esito della indagine epidemiologica per almeno un lustro, sono rimasti indifferenti al fatto che la tanto “bollente relazione sanitaria" fosse stata consultata solo dal Franceschi e non specificatamente dall’Ordine dei Medici di Pistoia, guidati da un prudente Beppino Montalti e tenuti sfacciatamente e arrogantemente all'oscuro, come ci spiegò il suo predecessore, Dott. Egisto Bagnoni. Le hanno "salite le scale" per denunciare queste vergognose omissioni, fatte in danno alla "gente comune" cara al Coletta?



A sinistra la distribuzione a "pera" delle ricadute di diossine, pubblicata ad ASL nel 2010. A destra, Il Presidente dell'Ordine dei Medici ha avuto una amnesia quando, dal Balì di Don Manone ha mancato di denunciare e stigmatizzare il depistaggio che avrebbero fatto i tecnici di ASL a Cantagrillo nella ricerca (inutile) di radon?


Il Dott. Montalti, venne a dirci nel consiglio comunale aperto del 15 Febbraio di Agliana, che a Casalguidi, l’Asl aveva cercato le probabili cause di un cluster di linfomi (tumori dei tessuti molli) deponendo dei rivelatori di radon all’interno delle case dei cittadini ammalati, e così stigmatizzando l'inutilità dell’indagine, semplicemente scenografica. Non fu scenografica, ma drammatica, la narrazione dell'adolescente casalguidina morta dopo 15 ore di intervento chirurgico per la stessa malattia! La potete riascoltare dal minuto 1h e 25' (raccomando questo esercizio, allo scettico Avvocato del foro svizzero già procuratore di Jovanotti!).

Tornando al Dott. Montalti, dobbiamo purtroppo ricordare che lui, Presidente dell'Ordine dei Medici, non fece però la stessa cosa al Canto al Balì di tre settimane dopo, dove – a fronte anche di Don Manone, si ritenne molto e fece una narrazione assai prudente o edulcorata del medesimo episodio, tenendolo a margine della discussione, non denunciato l’ipotesi di depistaggio di ASL (ovvero del Dipartimento di Prevenzione, che è tutto dire!).



L’inceneritore di Montale – hanno scritto i medici pistoiesi – è un vero problema e anche il già avvocato di Jovanotti, potrà consultarlo, dandosi pace: purtroppo in questa vicenda c’è una cooperazione ispirata da mezzo secolo da reticenze massicce e opacità diffuse nelle istituzioni comunali (anche i più antagonisti, qual era da consigliere di opposizione, il Pedrito, sono stati ammorbiditi), gli organi di controllo e delle società Cis spa e Ladurner tutte tese a minimizzare ogni aspetto, per evitare fuoriuscite (non di microinquinanti organici, che con loro è la “dose che fa il veleno”) ma di notizie compromettenti e aprirebbero altri scenari di responsabilità e omissioni, come emergono da queste schede estratte dal fresco e inquietante documento di relazione, che fanno chiaramente capire che l’impianto andrebbe subito chiuso: è obsoleto!



Da sinistra: Fabrizio Stampella Nerozzi, denuncia alla sua conferenza stampa che l'impianto è "pericoloso e obsoleto", non solo per i cittadini: l'AIA è dunque viziata? Potrebbe essere decaduta? Il Dott. Ferdinando Santini, quando illustrava gli incrementi di tumori nel comune nel 2016 in una nostra intervista. Tom Col, sembra che sarà promosso (e dunque, rimosso): il nuovo Procuratore capo, convocherà i due professionisti in riquadro per scoprire il "Mistero del pasticciaccio di via W. Tobagi"? Ricomincerà una nuova stagione di "bassi profili" a costi di euro e salute mancante della "gente comune" osannata dal Coletta?


Pericoloso l'inceneritore per i cittadini e gli addetti! ....esti(v)azzi!: le Bat (migliori tecnologie disponibili, non sono affatto tanto “migliori” nel gioiellino) e che dunque anche l’Aia (autorizzazione ambientale integrata) sarebbe compromessa e decaduta, mancando le premesse di stabilità e garanzia di “ottima funzionalità” impiantistica.


Che dicono in ASL TC: va tutto bene? La Procura di Pistoia – che ogni mattina ci legge – che cosa ne pensa di questa rivelazione documentale, anche sottoscritta? Chiederà una copia (la Gambassi, potrà trovare anche il numero di protocollo di uscita, se del caso utile nell'apertura dell'articolo) per le valutazioni affidate al molto “prossimamente socializzato” Tom Col o farà finta di niente, tradendo l’articolo 112 della Costituzione? Siamo troppo severi? Giudichino i lettori: la “salute mancante” è democraticissima!.



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