Una commissione kafkiana, con la Presidente rinvolta in pieno quanto ignorato conflitto ambientale e i commissari senza conoscenza della relazione del CIS spa/Ladurner srl sullo stato attuale e il generale silenzio dei commissari sulle particolari denunce di pericolosità impiantistica proclamata il 16 scorso dalla stampella Nerozzi e confermata per iscritto dal Franceschi. Grande la supercàzzola in sala consiliare, tutto procede al meglio (diceva così anche il grande Mao)
Luca Pedrito Benesperi, quì nel suo video denuncia del 2018, quando era componente di minoranza e protestava denunciando la pervicace volontà dei Sindaci piddini di tenere aperto l'impianto: poi l'ha fatto lui! È la politica, bellezza.
PIANA-AGLIANA. A questo punto, la rassegnazione è generalizzata e crescente: dopo le segnalazioni portate dal Franceschi nella più secretata relazione ai proprietari del 20 marzo e ristretta ai soli Sindaci che tanto, i commissari, sono chiaramente incapaci di comprenderne i contenuti (così avrà pensato Franceschi, ma come dargli torto, vista la generale inerzia argomentativa della sessione di giovedì), appare chiaro che la parabola della chiusura (decommissioning) è conclusa ed esclusa anche nel 2028: stampatevi questo articolo e conservatelo, ne riparleremo tra tre anni.
L’impianto c’ha la sua proroga che, sarà usata dalla Regione Toscana per affermare – questa volta con perentori provvedimenti posti d’imperio dal Governo centrale – che l’impianto sarà definitivamente revampizzato, magari tra tre anni, quando le forze politiche, saranno esauste e stracotte, con la tecnica appunto conosciuta come quella della “rana bollita”. What else?
Franceschi, propone le sue argomentazioni monotonali avendosi assicurato la più completa ignoranza dei commissari sullo stato dell'arte, da lui imboniti con la solita supercàzzola: nessuna eccezione, critica o osservazione adeguata alla obsolescenza denunciata nell'impianto. I commissari sono remissivi e così si beccano tra di loro, credendo di essere anche apprezzabili, mentre sono ridicoli perché inefficaci alla funzione politica: Don Ferdinando e l'usciere di Quarrata godono.
Edoardo Franceschi, seguendo i premurosi inviti della figlia della sua segretaria personale (la Sandra Andreini è la mamma della Presidente soubrette Francesca Biagioni e il pentastellato Bartoli, non è integerrimo come il Camale-Conte: per lui la "legalità" è evidentemente un valore negoziabile) ha fatto delle dichiarazioni esplicite sulla pericolosità dell’impianto, formulando una ripetuta premessa: l’impianto abbisogna di interventi di manutenzione ordinaria, non c’è nessuna emergenza in atto, nessuna obsolescenza delle componenti.
"È ordinaria", capito al terzo piano del Palazzo con le finestre che ridono?
Così, anche la Pm Gambassi, non dovrà scomodare gli uomini della Pg per scoprire se ciò è vero o, magari se è una bufala spesa in un contesto più formale, per la più autoreferenziale affermazione di “buona condotta” del Gestore Ladurner srl e della proprietaria Cis spa. Se l’impianto è allestito con macchine e dispositivi impiantistici “obsoleti” come può dirsi sicuro e affidabile, anche per i dipendenti? l'AIA è pregiudicata in ipotesi di obsolescenza delle parti componentistiche: chissà chi lo sa?
I commissari, non hanno (me lo hanno confermato indifferenti e imperturbati a fronte di una domanda così stravagante!) mai ricevuto l’essenziale documento tecnico di relazione al 20 Marzo scorso che spiega, sottoscritto dal Ceo Franceschi, in modo eloquente e chiaro, la serie delle criticità impiantistiche per le quali il gioiellino abbisogna di urgenti interventi classificati in una forbice da 2,7 a 6 milioni di euro e dunque, si sono lasciati “condurre per mano” nella disamina della buona novella ricevendo le massime rassicurazioni sulla regola del Tutto va ben, Madama la Marchesa. Ma è stato un film, quello di Giovedì sera, già visto.
L’unico che ha dimostrato di avere letto il nostro articolo di denuncia preliminare alla sessione – provvedendovi con una excusatio manifesta – è stato proprio il Presidente della soc. Cis spa che ha spiegato – evitando di dire la parolaccia “obsoleto” – lo Stato dell’Arte impiantistico in via Tobagi affermando che:
1) Le emissioni degli Nox (*), si potrebbero ridurre, però il costo di un intervento di rivestimento interno della canna fumaria desueta, come spiegò bene il consigliere stampella Nerozzi, è grande, superando i 3 milioni (comunque, perché l’avete fatto all’altra canna, dimenticandone una? Potevate risparmiare no?). Le Bat, sarebbero niente affatto assicurate all'impianto, a parere di chi scrive.
Tali composti indotti dalle combustioni, sono molto al di sotto dei limiti di legge, spiega Franceschi e allora si può soprassedere all’intervento e vessare i cittadini con le restrizioni invernali sul riscaldamento delle case. Ve le ricordate? Guardate qui, le manovre per il migliore ICQA. Ma come: non c’è forse la costante emergenza invernale delle polveri fini nei Comuni circostanti? I commissari si sono dimenticati (o non lo sanno affatto) che gli ossidi di azoto, sono i precursori dell’inquinamento atmosferico? Lo sapessero. Loro, sono stati eletti per conoscere, dedurre, criticare e contestare o se serve anche denunciare, non per addormentarsi nell’ignoranza e poi passare a riscuotere i gettoni tanto cari alla presidente soubrette (gliene manca uno dalla lista del 2023: un vero problema, subitamente avvisato alla reginetta dell’inciucio Milva Pacini, un’altra conflittuale ambientale potenziale!)
Il Consigliere Fabrizio stampella Nerozzi (sx) denunciò l'obsolescenza d'impianto e la sua pericolosità, L'Isp. Tempestini Bruno, denunciò la discarica seppellita sotto la strada (richiamata dal Franceschi in una "excusatio manifesta" graditissima!) e a dx, il Referente della Commissione Ambiente Dott. Ferdinando Santini, a un convegno promosso da ISDE sull'inceneritore di Montale. Tutto inutile. In Procura non sanno niente di tutto ciò.
2) La questione del seppellimento di ceneri sotto la strada (vedetevi l’eloquente foto denuncia dell’ispettore on. Bruno Tempestini che ce ne parlò diffusamente almeno due lustri fa) è una balla. Franceschi ha così dimostrato di essere molto preoccupato della nostra denuncia e ha messo una toppa che – a nostro sommesso parere – è peggio del buco. Peccato che nessuno, abbia mai fatto dei carotaggi al di fuori del perimetro impiantistico, e specificatamente sotto le strade: sulla discarica il Sostituto capo fungaiolo mandò tutto all’archivio nel 2008 (ci sembra).
Meglio metterci una pietra sopra e parlare di costi di bonifica, usando l’argomento come una minaccia che ricadrebbe sulla società Cis spa è successo in questi giorni al Bimbominkia che ha firmato subitamente il 3+1 (che negli uffici di via Tobagi, non fa 4, ma 30!)
3) Parlare di costi di manutenzione è un altro argomento elastico che si usa – nelle sessioni politiche – come carota o bastone. Se le spese sono gradite al tandem Cis/Ladurner, allora sono da provvedere sine die e come gradiscono (lo ha dimostrato lo stagionato arbitrato, rimesso dalla Presidente Lisabetta Bujani, nelle mani delle parti Ladurner/Cis, svolgendo una più che insolita attività di Presidente, delegato dal Tribunale nel 2017 ci sembra, dopo due lustri!), mentre se sono onerose (come lo sarebbe il rivestimento della canna fumaria) allora non sono ammortizzabili in questo contesto precario e vengono blandite ai politicanti e commissariabili consiglieri.
In ogni caso, le spese le farà il gestore Ladurner srl, che poi le riscuoterà tramite la tariffa di incenerimento che comunque, alla fine corrisponderà l’ATO dei 73 Comuni toscani. Peccato che il Franceschi non abbia ricordato che è la cittadinanza (rieccoci alla “gente comune”, per la quale il Coletta diceva di voler lavorare!) che alla fine del trenino, sarà chiamata a pagare le detestate tariffe sui rifiuti, che chiaramente saranno proporzionate ai costi sostenuti, non certo all’esito della lotteria di capodanno. Non ci sembra di avere proposto una sintesi di difficile comprensione, ancorché rappresentata come una gentile concessione della gerente dell’impianto.
A sx una veduta prospettica del gioiellino, al Centro la discarica di ceneri, posta sotto l'impianto e denunciata dall'impresario Paolo Vagnozzi, a dx, l'argomento della sessione commissariale era la "questione inceneritore". Un "vero problema" dice l'Ordine dei Medici di Pistoia.
Franceschi ha anche spiegato con il candore e la semplicità del boia che impicca un condannato che "...in Toscana, gli inceneritori non li vogliono...", gettando così una chiara ipoteca sul definitivo revamping che sarà varato tra 3 anni, e che oramai è stabilito per convenzione: fatevene una ragione cittadini della Piana!
Tutto questo, è stato udito (la sessione è in linea nella sezione del Comune a breve, che potrà agevolmente consultare anche l’incredulo Avvocato svizzero, già procuratore del cantante Jovanotti) con i commissari che si sono (solamente) batti-beccati fra di loro in modo poco onorevole, discutendo non delle “argomentazioni tecniche” che erano oggetto della commissione, ma nella più becera contrapposizione ideologica e polemica su "chi-doveva- fare-cosa-quando" pro/contro impianto, lasciati al buio delle essenziali informazioni tecniche che, nessuno aveva – e questo è gravissimo – reclamato al Franceschi, anche protestando sonoramente come si richiedeva: una grave mancanza che è stata decisiva per annacquare il brodo e renderlo insapore. (Prosegue)
(*): I Sindaci dei CIS (ma specificatamente Don Ferdinando, Mangoni e oggi Pedrito Benesperi) ha sfracassato i coglioni alla cittadinanza per anni, costringendola a censire i caminetti e a eliminare qualunque combustione esterna, ovvero a limitare l’uso di autoveicoli, abbruciamento di sfalci e ogni combustione esterne. Nessuno aveva mai qualificato che l’impianto ha un camino (su due) sprovvisto del rivestimento interno che potrebbe ridurre da 120 a 70 il valore di tali inquinanti (Franceschi dixit il – 41%: esticazzi!). I comitati ambientalisti lo dicevano un lustro fa, ma la Procura ha preferito lasciare la “gente comune” (quella cara a Tom Col), a vivere vessata dal contenimento (non) da loro causato con diverse motivazioni di relazione causale dell’ inquinamento da polveri fini, concorrenti, ma a questo punto, dimostrate come certamente secondarie.
Alessandro Romiti alessandroromiti@linealibera.info
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