Lo scorso 3 il Generale Vannacci ha presentato i suoi libri alla cittadinanza pistoiese che ha riempito la sala e ha dato un segno di speranza: lui ha “più fiducia nelle Istituzioni che nelle persone”. Vedremo andando, disse il cieco.
Il Generale Vannacci non sapeva delle vicende di Vicofaro: ora lo sa. E sa dove è Sarcofago city! Ci spiega però che lui "ha più fiducia nelle istituzioni che nelle persone". Speriamo che abbia ragione lui.
PISTOIA. Il Generale Roberto Vannacci ci ha consentito un piccolo intervento post conferenza, nel quale abbiamo citato la scandalosa situazione di del “C.a.r.a. di Vicofaro” con il rovesciamento dell'ordinarietà e il sopruso alle consuetudini dei residenti che si trovano oggi, ostaggi nelle loro case e promuovono contestazioni e conferenze stampa sbagliando però – ed è qui il vero problema – il soggetto responsabile.
Il vero responsabile, infatti, non è il Super-Prete Massimo Biancalani (lui è Super, perché è stato cinto dall’abbraccio papale, mentre il resto della Diocesi, non lo è stata), ma è la “Procura delle nebbie” della quale vi abbiamo parlato a più riprese e che per questo ha oscurato il nostro periodico Linea Libera, usando una forzatura amministrativa e il compiacimento del riesame pistoiese.
Il consigliere leghista Cinzia Cerdini ha corroborato la nostra denuncia confermando così le gravi inerzie della Magistratura pistoiese su Vicofaro. A destra una veduta della Chiesa-ostello, una fattispecie ignota al generale che ha parlato solo di "case-occupate".
La platea ha esordito con un applauso alla citazione delle parole “occupazione della Chiesa di Vicofaro”, ma il peggio era (ed è, ahìnoi) altro, come ha sinteticamente spiegato chi scrive: nella vicenda dell’okkupazione della Parrocchia, il deus ex-machina, non è il Vescovo, né il Biancalani, ma specificatamente il Sostituto procuratore Claudio Curreli, uno che si permette di andare alla Tvl sarcofaghiana di Don Manone (Luigione Bardelli, altro principe del conflitto di interessi che ottunde Pistoia) con tanto di incredibile sottopancia al servizio tv che ne illustra le sue funzioni di “coordinatore di terra aperta” complice l’indifferenza dei colleghi giornalisti della redazione televisiva che non osservano, rilevano e criticano (ma la vedono?) la marchiana violazione della legge, stabilita chiaramente, non da noi, ma proprio dall’anticorruzione.
Anche il Questore Abbate, ci spiego che i funzionari pubblici ( e soprattutto i Pm) devono non solo essere terzi e indipendenti, ma anche apparire tali. Curreli è forse bionico, disponendo di una testa intercambiabile a seconda delle funzioni a lui richieste dai cittadini che lo pagano? SI vede il sottotitolo?
Sull’argomento, c’è stato chi ha detto che il Curreli, fuori dall’orario di lavoro, fa quel che vuole: è volontariato (è uomo bionico, fa l’abigeato di querele e dispone di testa intercambiabile, per i diversi ruoli). Ma non è d’accordo con questa paradossale e cattocomunistica visione del mondo lo stesso Questore Olimpia Abbate che ha ben spiegato in un pubblico consesso del 4 ottobre 2023, che il funzionario pubblico deve non solo “essere, ma anche apparire indipendente e terzo”. Si chiama, questa cosa “conflitto di interessi” e va contrastata, c’ha spiegato il capo della Polizia.
Al Curreli, primus inter pares la legge gli scivola addosso: lui è lui, e noi non siamo un “pazzo”, lui non è sottoposto alla legge! Per non parlare delle prossimità sociali turchiane, tanto care al Procuratore Tom Col: un dirigente di servizio che ha dato molto alla materia del conflitto di interesse tra le toghe, come ha ben spiegato il già collega magistrato Luca Palamara e come si capisce benissimo dalla testimonianza del già Lgt delle fiamme gialle Daniele Cappelli, alla commissione del Csm che ha tenuto - chiaramente - un basso profilo nell'audizione del militare fiorentino, poi discriminato e sbeffeggiato.
La platea ha applaudito alla denuncia portata al Generale da chi scrive. Il Generale firma le dediche al suo prezioso libro di revisionismo della cultura dell'omologazione utile alla denuncia sulla compressione dei diritti dei cittadini schiavizzati dal "sistema". Un momento della interessante conferenza.
Vannacci è rimasto impassibile e non ha nemmeno alterato la sua mimica gestuale, rispondendo che, al momento, non può trattare l’argomento spiegando che lui ha più fiducia nelle "Istituzioni" (quelle previste dalla Costituzione) che nelle persone. Ma chi ha letto il pregevole saggio Il mondo al contrario ha già capito il suo pensiero la sua ipotetica risposta: non serve tanta fatica.
Noi sappiamo, che il militare scioglierà la sua riserva per un auspicato ingresso nell’agone politico tra poche ore e speriamo quindi che torni a Pistoia, con tanto di blocco appunti e registratore, per conoscere altri retroscena e procedere a Bruxelles nelle conseguenti iniziative atte a ripristinare la legge. Il consigliere leghista Cinzia Cerdini, ha già suffragato il nostro grido di dolore, confermando le nostre denunce dei gravissimi malaffari, oggi coperti dalla protezione delle toghe rosse in sede giudiziaria. “Dimostrateci il contrario”, come disse l’Avvocato Bonaiuti al Gip di Genova che doveva qualificare le denunce di Bianchini.
Noi, comunque tutto, non abbiamo perso la speranza! Forse servirà una ricambio generazionale intero, ma Sarcofago city, potrà essere “città aperta e libera”.
Alessandro Romiti alessandroromiti@linealibera.info
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