La Corte dei Conti calabrese ha rinviato il pronunciamento sul doppio ricorso per le frodi allo Stato commessi a Isola Capo Rizzuto: contestata è la “mancata vigilanza” sui centri. Il colonnello Corsinovi, ricorda che loro, sono “parte civile” e dunque la responsabilità in via sussidiaria di Confederazione è da rigettare. Ma la Confederazione non c’era? E dov’era, se aveva firmato i contratti e le convenzioni per i contributi e sovvenzioni statali? Vedremo andando, disse il cieco
Il Ceo Giandomenico Giani e il colonnello comandante dello "Stato", dentro lo Stato, cioè la Federazione toscana delle Misericordie. Cui prodest?
FIRENZE-CROTONE. La Confederazione nazionale delle Misericordie, non avrebbe vigilato sulla rendicontazione e questo sarebbe il motivo per il quale la pubblica accusa rappresentata dalla PM Maria Gabriella Dodaro ripartisce, in capo ai due presidenti pro tempore del periodo il lucchese Gabriele Brunini e il grossetano Roberto Trucchi, i risarcimenti per la quota di danno erariale circa 17 milioni da dividere in quota parte. La generale Confederazione quale sottoscrittore di contratti e consorzio capofila, potrebbe essere chiamata in solido in ipotesi di rigetto delle eccezioni sulla competenza territoriale della Corte e andare travolta?
La consorella Rosy Bindi, ci spiegano che non fece svolgere l'audizione della "gola profonda" Giuseppe De Stefano (a destra) sollecitata dal Senatore Giovanardi: peccato, i suoi commissari, avrebbero avuto un quadro chiaro e completo delle situazioni di "connessione" che si erano consolidate a Isola Capo Rizzuto. De Stefano è stato consigliere nazionale e Presidente della Misericordia di Agerola: uno troppo capace ed esperto: lo hanno - infatti - messo all'uscio (lui dice meglio: costretto).
Tutti attendono il mese di Giugno prossimo per saperlo, visto che sarebbe un esito devastante per le casse della mamma Misericordia, causando il possibile tracollo.
Chi scrive, ha già presentato una parziale esegesi delle risposte fumose, portate dai vertici delle Misericordie a ben due Commissioni parlamentari, delle quali una, lo ricordiamo, era tenuta dalla consorella Rosy Bindi (lo ha detto proprio lei!, genuinamente), configurandosi così un palese e grave conflitto di interessi: quisquilie direbbe Totò. La Commissione parlamentare si è perduta un bel mazzo di "reati penali" e illeciti morali, di chiara natura mafiosa: lo diceva bene e chiaramente il nostro confidente Beppe, risentitevelo in questo audio!
Quella del conflitto di interessi, è una costante in questo sciagurato paese, che già ai tempi di Dante era compromessa e fece scrivere dell’Italia: Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di provincie, ma bordello! (Dante, Purgatorio, VI). A noi ha colpito il fattore di una chiara ipotesi di responsabilità morale, viste le stesse dichiarazioni del Trucchi che sapeva bene la criticità malavitosa che permeava la provincia di Crotone: non sarebbe stata questa un'ipotesi – poi amaramente confermata – di alzare il livello dei controlli, come aveva intuito, riconosciuto e denunciato al Consiglio il De Stefano?. Non sarebbe stato il caso di incaricare le attività del C.a.r.a con le fraternite esperte e qualificate, come quella presieduta dall’ottimo Diminica?
A sx, il Dg Andrea Del Bianco, non l'ha raccontata tutta al Presidente Gennaro Migliore. Un altro Beppe (a Dx), il Presidente Diminica, già della Confraternita di Palermo lo contesta duramente. Lui c'era a Lampedusa, e lavorava bene e con passione, da sicuro modello di "misericordioso". Oggi è stato silurato, ma presto sarà su questi schermi!
L’ultima protesta, registrata sul seguito dei recenti articoli delle narrazioni nelle Commissioni parlamentari, ha avuto infatti come protagonista il già Governatore Giuseppe Diminica a Palermo: un “fiume in piena” che ha riferito di una vicenda deplorevole, tanto da farlo imprecare di amarezza, per come poi venne defenestrato, invece che premiato. Di solito, chi svolge incarichi con impegno, diligenza e onore (ex articolo 54 Costituzione), ma poi non si allinea ai diktat centralizzati e si espone a delle critiche, viene poi discriminato ed escluso dal novero dei meritevoli, stigmatizzato e, infine, costretto alle dimissioni e abbandono, come al nostro volontario che ha attestato la sua attività con report giornalistici e riconoscimenti.
Giuseppe, datti pace: lo aveva già scoperto il grande Giacomo Leopardi, come richiamo quì.
La Confederazione è notoriamente una controparte elefantiaca too big to fail, che si riempie i polmoni di formalità, preghiere e sacramenti assicurati dal potere spirituale e che autoproclama con narrazioni di episodi brillanti, magari che qualche volta, poi appaiono in chiaro conflitto con l’esperienza concreta vissuta. C’è anche una Misericordia fatta di volontari e governatori genuini, davvero misericordiosi, che sono la generalità degli incolpevoli e che lavorano nel silenzio in pieno spirito di amorevole servizio verso il prossimo.
Non basta mettere il lenzuolo macchiato alla finestra, come fa il colonnello con le formalità giuridiche. Noi vogliamo i bilanci, un vero peccato che l'altro Giani, il "tartina" , ovvero il Presidente della Regione Toscana, si sia fermato alla denuncia e non abbia inviato i suoi ispettori in via Steccuto. Qualche problema per connessioni eventuali? Chissàchilosa?
Noi, che conosciamo i precorsi storici ed entrambe queste due facce della medaglia, non possiamo che condividere il pensiero del Governatore toscano Eugenio Giani che nel 2021 parlò crisi delle associazioni utilizzate come attività aziendali, non più di volontariato.
Insomma il terzo settore, sarebbe – e non ci riferiamo solo alle Misericordie – anche esposto a episodi di speculazione finanziaria tra i quali spicca per il suo clamoroso esempio, quello di un’altra associazione cattolica l’Unitalsi (così il colonnello Corsinovi, non si lamenterà di essere noi, accaniti contro le Misericordie). Speriamo che queste note critiche, siano presto smentite con delle formule assolutorie definitive, altrimenti, cosa potranno fare i volontari davvero spinti dalla solidarietà e spirito di servizio per i più sfortunati, come lo sono esemplarmente i confratelli che assistono i malati di Lourdes?
Tornando alle Misericordie, in via Steccuto, ci si compiace del brocardo che recita Iudicatum titulus est optimus (La sentenza è il miglior titolo) che però a noi non piace affatto, e ci pare anche fuori luogo preferendo, per posizione funzionale di cani da guardia – ovvero giornalisti montanelliani o terzaniani, come piace al Sostituto Giuseppe Grieco – quello che recita Summum jus, summa iniura ovvero: l'applicazione rigida di una norma può anche diventare un’ingiustizia.
Ripassino da La Nazione del 16 Aprile. Ci saranno da smazzare 17 milioni a metà tra il Brunini o il Trucchi? Lo scopriremo solo vivendo (L.Battisti)
Recentemente presso l’Agenzia delle Entrate, si è aperto un nuovo capitolo di critica sulle dazioni di beni di consumo (buoni spesa, assegnati ai volontari, che ci riportano alcuni ex Governatori malpancisti), che sarebbero consegnati a molti impegnati nelle attività di servizio e inquadrati in diverse associazioni di volontariato, estendendosi tale anomalia di compensazione economica, a molte OdV, dalle varie Croci, Anpas, Fratellanze e affini, includendo chiaramente, e non lo diciamo noi cattivoni giornalisti, anche le Misericordie.
Recentemente a Prato, c’è stato un a interessante operazione condotta dalle fiamme gialle che hanno fatto luce su una rete fittizia di somministrazione di mano d’opera con ben 600mila euro di evasione contributiva: un “caso delle tre carte” che non sarebbe l’unico nel nostro paese, ma che ci spiegano i nostri referenti, vedrebbe coinvolgimenti anche nel terzo settore, da tempo in affanno con la gestione delle risorse umane. Chissà-chi-lo-sa, diceva Mike a Rischiatutto, ma comunque ci ritorneremo presto.
Alla comunità dei volontari delle OdV tutte, che noi difendiamo e stimiamo onorevolmente (questo si capisca subìto: hanno tentato anche di accusarci del contrario), non servono i formali pronunciamenti dei Tribunali che fanno distinzioni di colpe in punta di diritto, ma delle testimonianze chiare, anzi cristalline, ammantate dallo spirito di servizio e da solidarietà incondizionata, come dimostrano ogni giorno, quando si impegnano nella fattiva fratellanza posta al servizio dei più sfortunati, sena alcun tornaconto o strategia pseudo aziendale.
La situazione nazionale delle Misericordie, ci appare compromessa dall’emergenza delle vicende variamente inquinate da episodi criminosi di cosche ‘ndrine (clamoroso quello di Isola Capo Rizzuto e altri) ben peggiori e diverse di quelle definite nel 2013 dal past president Roberto Trucchi come “dolorose e spiacevoli”: il problema è che altre notizie di malagestio rilasciate da malpancisti e scissionisti, provengono da molte parti d’Italia e dunque, non sono un’eccezione o una casuale anomalia, e che, non possono che essere portate all’attenzione della pubblica opinione.
Se ne facciano una ragione i colletti bianchi e si ricordino che, anche Davide, fece cadere Golia. Con una fionda.
(parte terza - segue)
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