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misericordes. ANCORA L’ESEGESI DELLE DICHIARAZIONI ALLE COMMISSIONI D’INCHIESTA (parte seconda)

Proseguiamo con la seconda parte dell’esegesi degli atti parlamentari resocontati da Roberto Trucchi, Alberto Corsinovi e il Dg Andrea Del Bianco. La lettera del De Stefano l'avrebbe ricercata, spiegò il Trucchi: è uscita fuori? E che c’è scritto? Ce la darà il nuovo Ceo Giandomenico Giani?




Giandomenico Giani nella lettera di auguri del Santo Natale 2021, spiegava che: "...  posso affermare, con grande riconoscenza, di aver potuto apprezzare e comprendere di quanta passione, energia, bontà, generosità e valori siano fatte (le Misericordie ndr)". S'era perso i numerosi episodi di malagestione e illeciti perpetrate a Isola e non solo dai suoi incaricati-sub-appaltanti. Dunque, ci aggiorni e ci spedisca bilanci e la lettera di Beppe del 2005. I volontari apprezzeranno.


FIRENZE-CROTONE-ROMA. Un C.a.r.a. quello di ICR da massimo 3.000 ospiti a 35 € al giorno, con il 2 % che vanno direttamente alla Confederazione e il 2% alla Federazione regionale Calabria, che sono state stigmatizzate dalla deputata Vincenza Bruno Bossio (farà un intervento molto duro nelle contestazioni sugli interessi economici in ballo come si ascolta al minuto 39 dell’audizione), e anche dal Sen. Marcello Taglialatela che contesta come “...di fatto, c’era una royalty”. Complimenti, il Commissario quindi, darà ragione, con un lustro di anticipo, alla denuncia di un altro Giani, noto come tartina e governatore di una regione con 310 Confraternite (pari ai voti per l’elezione del Trucchi), la Toscana del colonnello Corsinovi: Eugenio Giani parlò pubblicamente delle Misericordie come delle aziende yes profit. Ecco che “Tutto torna” come direbbe il collega Alberto Vivarelli o anche il “tempo è galantuomo”. Sarebbe interessante leggere i tornaconti dei più secretati bilanci conservati negli hard-disk di via Steccuto, anche quelli dei bei tempi di Esprit e Millennium Servizi srl (socio unico la Confederazione nazionale e Ceo Gabriele Brunini): ci proveremo!


A sinistra la sede di Confederazione, già sede della Bassilichi, acquistata - ci dicono - dalla Millennium service srl, controllata dal Brunini. Al centro il colonnello Corsinovi, che controlla lo "Stato- Toscano" posto dentro allo Stato-Confederazione con 310 voti. Ma perchè due Stati? A destra Andrea Del Bianco, viene duramente smentito dal già presidente di Palermo: Lampedusa aveva una Misericordia e funzionava benissimo


L’On. Bruno Bossio, non crede che la Confederazione abbia passivamente subìto i fatti criminosi emersi, lasciando tutto inalterato nonostante i “campanelli d’allarme” ricevuti, e provvedendo solo formalmente a togliere il presidente Leonardo Sacco dall’organigramma aziendale e dal proscenio, lasciandolo però a dirigere da “dietro le quinte”.

Interessante ancora il Sen. Taglialatela che contesta la sussistenza di un sistema a royalty (più il C.a.r.a. ospitava, più lo Stato pagava e più incassavano i gestori in quota parte), e l’ignavia generalizzata adottata sulla denuncia fatta dall'ex consigliere Giuseppe De Stefano al Vescovo di Firenze Antonelli e al Consiglio della Confederazione: era il 2005 e ne fece – ci dice Beppe – diretta relazione anche al Consiglio nazionale (il Trucchi, non ricordava, anzi smentiva, dicendo che avrebbe fatto una verifica interna: la fece? E che trovò?).

Se Giandomenico Giani non avesse ritrovato ancora la scottante lettera – la potrà chiedere al già Correttore morale nazionale Don Roberto Tempestini –, potrebbe spedirla alla nostra redazione, così per “trasparenza” come auspicava la consorella Rosy, concordemente al tandem dirigenziale che ha condiviso l’intento di fronte ai Commissari parlamentari.

La narrazione delle vicende, farà poi indignare il Sen. Salvatore Tito Di Maggio che osserva come la sequela di maltrattamenti e soprusi esercitati al C.a.r.a., provenivano proprio da chi – per nome – avrebbe avuto a cuore la miseria altrui, come sempre appare. A chi sottoponevano i loro rendiconti annuali per un auspicabile controllo pubblico? Nessuno lo ha spiegato. Ma allora la Confederazione è stata, ed è, libera dall’influsso dello sterco del demonio, stigmatizzato dalla consorella e Presidente Rosy Bindi?



L'addetto alla distribuzione dice "non più pietanze" con una eloquente gestualità delle mani. La cosa ha fatto indignare Nicola Gratteri, ma non i responsabili dell'OdV, che non controllavano il centro del Sant'Anna, anche se sapevano che a Crotone l'ambiente era quello che era. (Trucchi dixit).


Gravi ancora le contestazioni della On. Bruno Bossio che rilevava come il “fatturato, nasceva dalle presenze” ma che – rispondeva Corsinovi sul punto – il fattore ingressi era aggiornato sulle schede della Prefettura/Questura/Gestore: la Confederazione era allora davvero una vittima, all’oscuro delle drammatiche vicende? Non era tenuta a un controllo sui pasti? Il Dg Del Bianco, quando scendeva a Lampedusa, non si fermava al C.a.r.a. Sant’Anna di ICR per una ricognizione diretta: ci arrivava già pranzato? (Che bello, quando il colonnello del 35° Btg Riolo, scendeva in mensa con noi semplici artiglieri per assaggiare i piatti che ci venivano serviti! Era il 1983, e non c’era la CEI a patrocinare l’Esercito ndr).


La Corte dei Conti Calabra, rivuole indietro 17 milioni di euro per il danno erariale. Li andrà a chiedere a loro, dice la Nazione: Gabriele Brunini e Roberto Trucchi L'ipotesi di "omesso controllo" è stata richiamata dalla Pm nella sua requisitoria e servono altri due mesi per il pronunciamento. Aspetteremo.


L’audizione permette di chiedersi se le argomentazioni difensive del tandem, sono di circostanza o davvero sincere: a noi, non ci sembra credibile che via Steccuto, possa dirsi coinvolta suo malgrado e così rivendicare una verginità sui fatti, come fece Corrado Artioli per il buco da mezzo milione di euro gettati alla finestra nel 2010, una "penosa vicenda" (Artioli dixit) di provincia, che ci ha permesso di aprire un copioso archivio sul mondo dei misericordiosi, ovvero sui dirigenti e colletti bianchi, volendo salvare, chiaramente, tutti i volontari ai quali possiamo solo fare osservare che l’indifferenza è spesso causa di copertura degli illeciti e malversazioni. Si chiama anche omertà.

Intanto a tutt’oggi rileviamo che via Steccuto, non presenta ancora i suoi bilanci sul sito istituzionale e ciò in violazione di legge (D.L. 112/2017), mentre la minima Confraternita di Misericordia di Agliana, li pubblica regolarmente (meglio tardi che mai), dopo le nostre denunce avviate nel Gennaio 2013. 

Noi con questa serie di articoli accontenteremo anche la deputata grillina Giulia Sarti che contestava al tandem di via Steccuto come: ....il fatto che, voi non vi siete accorti di nulla è preoccupante….in qualche modo, una parte di responsabilità,... è normale che ci deve interrogare dal punto di vista della Confederazione che qualcosa non ha funzionato. Non ci si deve aspettare sempre che le “notizie” arrivino dalla Magistratura, dal Comune, dalla Prefettura o da altri enti preposti…(o dai periodici on line n.d.r.)


Quì è da ascoltare anche il Procuratore capo Nicola Gratteri (su YouTube il servizio di La7 minuto 2:17”), che propone un contributo molto eloquente commentando le immagini degli operatori addetti alla mensa, che con la distinta divisa celeste/giallo, respingono gli ospiti alla distribuzione dei pasti. Com'è che non si sono posti delle domande sul fatto che venivano erogati la metà dei pasti e che l’altra metà faceva il ramadan coatto? Nessuno si è chiesto cosa protestavano i neri ospitati – e lo facevano alla maniera africana – con invettive e lancio di sassi anche all’esterno delle struttura? Ecco ancora che sembra apparire omertà, massiccia! Dov'è la Misericordia dice un commissario?

Le risposte date, ci dispiace rilevarlo, appaiono fumose e intrise di reticenza dimostrandosi – è questo il nostro parere insieme al Sostituto procuratore Maria Gabriella Dodaro della Corte dei Conti calabra che ha stabilito con un rinvio odierno di 60 giorni per l’attesissima sentenza – l’omesso controllo della mamma delle Misericordie d’Italia, assegnataria solo formalmente del centro di accoglienza crotonese dedicato a Sant’Anna: era lei che firmava i contratti e le convenzioni, la seconda l'Opera di Misericordia srl li gestiva. È così che potranno poi dire che non sapevano la mano destra, cosa facesse la sinistra. Un vero pasticciaccio di via Steccuto, citando C. E. Gadda.


La Nazione del 16 Aprile scorso, parla come noi di frode per "omessa vigilanza", ma non indaga e rimane sul basso profilo, senza scrostare la vernice, come faceva il Tiziano Terzani. La sentenza della Corte dei Conti è rinviata di due mesi.


La Presidente consorella Bindi, affermava in modo solenne che bisogna fare le cose con la massima trasparenza – emmenomale –, rilevando delle carenze pesanti sui controlli, contestate poi dalla Bruno Bossio (al momento 1 h e 25 minuti) con un finale raccomandazione, tempestivamente preceduta dal Trucchi da un richiamo ai “trascorsi 700 secoli di storia delle Misericordie”, arrivando così a un finale manzoniano molto rassicurante in un bel sedare, sopire; sopire, sedare, sulle narrazioni fatte, con gravi incongruenze che emergono dai lavori della Commissione.

A chi si riferiva la Presidente Bindi quando parlava del potere dello stercum diaboli, esercitato – sembra chiaro – in sede di elezioni interne con delle inferenze di cordate elettorali?

Eppure la sede centrale della Confederazione, doveva svolgere tutte le funzioni previste a Isola C.R. e le continue contraddizioni affiorano proprio leggendo traccia dell’audizione tenuta dal Presidente Gennaro Migliore (Del Bianco dixit): ...con un controllo piuttosto stretto da parte della Confederazione.

L’hanno fatto? Giudicate voi.


Giuseppe Di Minica, palermitano ha svolto con la sua Misericordia i servizi al Cpt a Lampedusa, ricevendo riconoscimenti dalla comunità isolana e da Alvaro Guterres. Ma i "calci in culo" della Confederazione sono arrivati poi, quando lui non si è allineato. I veri volontari, non sanno fare gli "yes-man". Oggi è indignato per le dichiarazioni di Andrea Del Bianco che parla di "Incapacità della Mise di Palermo" a assicurare il servizio.


Infine, ci perviene – e la vogliamo ospitare per sentimento di giustizia – una richiesta di rettifica sul precedente articolo, relativo alle dichiarazioni del Dg Del Bianco: il già responsabile della Misericordia di Palermo Giuseppe Di Minica ci spiega che il Cpt di Lampedusa, era stato egregiamente gestito negli anni precedenti dalle Misericordie di Palermo e di Alcamo, nella finestra temporale dal 2000 al maggio 2007, ciò con risultati eccellenti, mandandoci una serie di attestati e articoli di cronaca: appare chiaro che questo sarebbe stato il modello di assistenza da usare come esempio, non quello poi commissariato a Icr. C’era già una Misericordia efficiente ed efficace e operava con il riconoscimento dell’alto Commissario Onu Guterres. Perchè non è stata delegata la sede palermitana? Al valido ex governatore, non possiamo che fare i nostri complimenti per il suo impegno e sicura testimonianza cristiana. È questo, il giornalismo montanelliano, bellezza!


(parte seconda – segue)


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