top of page
alessandroromiti

schleiniani. ARRIVÒ LA ELLÌ, E GUIDINO S’ABBELLÌ

Aggiornamento: 22 giu


La vera notizia è, che per definizione ellyana, Agliana è una città, non più una ignota cittadina in provincia della Sarcofago City. La capitale degli agli, forse diventa la città del risorgimento (cioè della restaurazione) (uscito alle 23:59 del 21/06/24)


La Elly, non si concede: alla seconda domanda, sfugge via ai cronisti famelici: dei veri lupi, anzi sciacalli che rinfangano i fatti del 2019!


AGLIANA. Una ora e dieci di ritardo quello della Schlein al Circolino di San Niccolò, ma il tempo è denaro e i vari referenti piddini, lo hanno sfruttato, calamitando l’attenzione della platea con argomenti tipici dei “grandi sistemi”. Il massimalismo sovietico riaffiora nelle dinamiche narrative dei vari capibastone, una categoria detestata dalla segretaria, ma inevitabile, che ha provveduto con il comizietto d’attesa il riepilogo di questa stimolante campagna elettorale. La piazzetta del Circolino di San Niccolò era piena del popolino dem eccitatissimo, che non ha sentito i morsi della fame e che ha atteso la loro segretaria in penitente pazienza. La fede politica è forte: i leader c’hanno tutti il cuore a sinistra e il portafoglio a destra (Schlein, D’Alema, Cirinnà docet), ma a loro piace così.


A sx. Furfaro accoglie la segretaria con affettuosi abbracci. A dx. la Elly, ricambia la folla festante con insolito "saluto romano"?


L’arrivo della “Segretaria” (così la chiamavano tutti al suo arrivo, acclamandola in scroscianti battimani, che neanche al Papa...) è stato un atto liberatorio, ma lei, la svizzera armocromatizzata in Emilia Romagna, non si è affatto data in pasto ai giornalisti, nemmeno a quelli di TVL, lasciati in fondo scala alla seconda domanda critica, dove si richiamava l’eclatante sconfitta del 2019 con il 2% di differenza dal Cdx. Una crisi strutturale, infatti riconfermata dal 37% di Guidino alla prima tornata dello scorso 8/9. La Elly è democratica, ma è una abile politicante che non rischia domande “pericolose” e dunque, niet, si va a comiziale che anche a questo giro, la vittoria, se sarà, sarà risicata, e dunque c’è da raschiare il “fondo del barile”.

Marco Furfaro le è andato incontro festante e deve sperare in un efficace intortamento della platea per sfuggire “l’argomento degli argomenti”: l’inceneritore. È questa infatti una vera cambiale per Guidino, che è diventato la “pecora nera” della squadra regionale del PD. Un PD storicamente incardinato sull’inceneritore di Montale, sul suo mantenimento e sul revamping che oggi deve sopportare la poco credibile revisione delfantiana che ha smentito con il suo programma, il patrocinio di Furfaro ai due colleghi Sindaci di Quarrata e Montale inceneritoristi schietti, posizionati sulla linearità assoluta del trattamento dei rifiuti (linea detestata dalla segretaria del rinnovamento circolarista con supercàzzola). Oggi la Schlein con Furfaro deve fare dei rocamboleschi “distinguo”, del tipo che il PD aglianese, è autonomo e diverso dagli altri PD dei Comuni circostanti. Bravi, bene, maaaaa…. la politica regionale della zia Monia Monni?


In senso orario. Luisa Tonioni è lì: in pantalone rosso soviet, è pronta alla restaurazione degli assessori fedifraghi, in salsa Nau-fragaiana. Guidino in una allegoria del Direttore, manda i telegrammi ai giovani violando la loro privacy: ma non li doveva garantire? Il banco dei gadgets, che Guido, tiene come Donald Trump. La Lucia Salaris, è ricomparsa da Elly e ci ha lusingato con un secondo sfanculamento: ne siamo onorati.

I demokrats, sono ancora patrocinati da cacicchi e capibastoni insostituibili (Elly dixit) che riaffiorano ogni cinque anni e cadono in piena contraddizione alle idee programmatiche del Partito che pensa alle masse operaie facendo delle “patrimoniali inverse” di respiro nazionale. Infatti è stato il PD che ha sciaguratamente innalzato il debito pubblico di 170 miliardi con l’ideona del decreto 110% sull’edilizia, che è stata molto apprezzata dalla classe media e ricca, drogando il mercato dell’edilizia e non certamente andando in favore dei proletari, rimasti congelati nella crisi dell’edilizia nazionale, perché incapienti di debiti con lo Stato.

Sul palco, c’erano anche i detestati cacicchi, prima inter pares la Luisa Tonioni, una che è divenuta famosa per i “rabbocchi” alla cooperativa “Pane & Rose”: tra il pubblico c’erano anche il concubino Alberto Guercini (l’amore è belle quando è litigarello) e la nostra preferita in assoluto la già consigliera rossa sfanculatrice dem Lucia Salaris (che da sola è anche meglio di un frullato fresco della Ciampolini e la Noligni, (vedetevi questo pezzo del 2017: una delizia) che ci ha lusingati con un gradito sfanculamento e diffida: Romiti, torna dal f….o da dove sei venuto e non ti fare più vedere qui! Del resto, i demokrats, sono democratici a senso unico: quando detestano un cronista che è politicamente orientato (in senso avverso) lo odiano a morte e anche l’Avv. Monna-Lisa Lucarelli diventa ai loro occhi una “principessa del foro”.


I due Sindaci siamesi: solo uno resterà in piedi. Molto confondibili, non solo per la loro somiglianza. Luca è sottomesso agli accordicchi promossi da Agnellone e la Aveta, Guido è affidato al controllo del "cerchio magico" coordinato dalla Ciampolini. Due figure sovrapponibili e confondibili.


Marco Furfaro è meglio noto per essere uno che si è ritrovato sullo sgabello di vice segretario, per combinazioni fortuite: non riusciamo a trovare delle caratteristiche politicamente distintive per il suo ruolo di responsabilità, a parte qualche pisciata, recentemente emersa alle cronache nazionali.

La narrazione del comizio di fine campagna elettorale è fortemente richiamata alle questioni di rilevanza nazionale: lavoro, ambiente (circolare), scuola, sanità. Una bella serie di argomenti che sono certamente sensibili alle istanze dei cittadini, anche quelli di Agliana che, peraltro, si scopre essere città (c’ha meno di 20mila abitanti, ma se lo dice Elly!) sofferente ma per ben altri argomenti solidi: sarà infatti il “top one” a decidere la tornata di ballottaggio: l’inceneritore. Gli elettori, saranno tanto critici e sensibili a opzionare il candidato che asserisce (belle le chiacchere programmatiche, da aggiustare poi nella dinamica di una consiliatura controllata dalla Regione Toscana) di chiuderlo, in contrapposizione con il candidato Pedrito (Luca Benesperi) che ha mancato di chiuderlo, generando una sequela di critiche e rimproveri di malpancisti.


Domenica il tempo sarà brutto e dunque i due candidati siamesi, saranno contenti: l’affluenza potrà davvero essere alta ed entrambi esultano (almeno fino a lunedì notte). Nessuno si azzarda a fare una prognosi sull’esito della tornata, essendo troppi i fattori di condizionamento che influiranno sulla eccitante competizione, spinta alla ricerca dell’ultimo voto.



Comentarios


bottom of page