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piddìzzati. GUIDO PARTE IN VESPA, È BRAVO, MA IL CONTORNO NON CI PIACE

Riparte il circo delle amministrative comunali che vede, ad Agliana, due candidati fisiognomicamente confondibili, ma non solo per la loro somiglianza esteriore, ovvero per la politica dell'inciucio diffuso. Oggi parleremo di Guido Del Fante e dei cacicchi e capibastone odiati dalla Elly, ovvero delle smarronate di Marco Furfaro che non sa che c'è l'inceneritore in prima pagina da sei mesi....


Guido Del Fante (con gli occhiali) è il candidato del Pd della Schlein.


AGLIANA. Eccoli qua sotto. Li vedete bene, nella foto sotto? Sembrano fratelli? Ma in realtà sono i due competitori in carriera: l’uno escluderà l’altro e la giostra elettorale è appena iniziata. Parleremo oggi di Guido Del Fante candidato del Pd (a chi scrive, parlare di “centrosinistra”, ci fa un poco schifo, perdonatèci): certamente un cittadino attivo, sensibile e intelligente, sempre presente nelle manifestazioni sociali, attento al territorio, anche molto efficiente nella comunicazione e – apparentemente (lo scopriremo solo vivendo, cantava Lucio!) – schierato contro l’impianto di incenerimento di Montale. Guidino, ci piace anche per questo: c’ha coraggio (!) e, la faccia di una persona integra e onesta c’è, tutta.


A sinistra Luca Pedrito Benesperi e Guidino (con gli occhiali). A dx Guido una volta era socialista con tanto di garofano? Oggi è sostenuto dai Repubblicani da "fritto misto" con la Barbara Masini. Che confusione...


Ci piace anche perché è – e lo dico con sincero sentimento - un “bravo ragazzo” ideale, applicato nell’azione politica, perché ispirato genuinamente alla ricerca del Bene Comune (ideale). Già, il “Bene comune”, ma cosa è questo? È un ingrediente che accompagna costantemente ogni politico, a qualunque latitudine e in ogni paese, anche se la politica, risvolta nella pratica della polis quotidiana è mera difesa di interessi di una parte o di alcune categorie: non crediamo di poter essere smentiti. Tutto bene fino a che, non si troveranno nella cabina di comando, e allora, perderanno il senso della spinta originaria etico-morale nella quale si erano emotivamente radicati e verranno (i Sindaci) cooptati dai dirigenti delle U.O. e dai soloni della squadra che li ha, lì, insediati. Del resto il "caso politico" di Luca Pedrito Benesperi, costellato da una politica inciucista costante, lo ha ampiamente dimostrato.

 

Il problema di Guidino – lo chiamiamo così, con una sorta di affezione filiale, permettetècelo – c’è, ed è però un problema grosso: il contorno.

Un contorno, stra-noto, fatto dei soliti politicanti locali, un’accozzaglia di cacicchi e capi-bastoni (Schlein dixit), conducenti automobilisti ( a spese zero da Pisa ad Agliana) che hanno anche dato ospitalità vari soggetti extraterritoriali quali sono stati Rino Fragai e Paolo Magnanensi, il primo il notevole commissario del “Sindaco della dignità”, Giacomo Mangoni.

Del secondo non importa parlare è stato addirittura santificato con un libretto, mentre struggente (ma anche ridicola) è stata la presentazione della Sen. Barbara Masini, notevole volta giubba consolidata, già forzista, e che oggi si recata alla Scintilla a sostenere i demokrats con la sua -esima quota di repubblicani più due: ma chi sono costoro?


Dopo aver (noi) criticato per quattro anni – causa gli appastamenti che aveva permesso al Rynocommissario e alla giunta dei suoi fedifraghi – chi scrive si recò all’indomani della sconfitta (con elezione di Bimbominkia Benesperi), al palazzo comunale e, dopo avere atteso la fine dell’epitaffio politico di Marco Giunti, incontrò personalmente il Sindaco e gli rese “l’onore delle armi”, per aver lui resistito al tentativo di rovesciamento, azionato dal gruppetto degli assessori fidelizzati da Nau-Fragai. Era il 2 Gennaio del 2019 quando avvenne l’ammutinamento con il caos in Comune.


Da sx, la Luisa Tonioni non si vede, ma c'è alla presentazione del candidato furfariano. Al centro il Rynocommissario Nau-Fragai che nel 2019 abbandonò il Sindaco Mangoni con il gruppo del fedifraghi a lui allineati nella malagestione. A dx, Guido c'ha tanti elettori, ma molte sono le facce note, con i tanti cacicchi e capibastoni detestati dalla Elly. Se ne era accorto? Se ne accorgesse.....

Oggi, mutatis mutandi il problema di un nuovo periodo di appastamento della res publica c’è di nuovo, ed è attestato dalle facce dei soliti notabili che grazie proprio al nostro periodico Linea Libera (temporaneamente oscurato dalla Procura con un provvedimento anticostituzionale), hanno pendenti sulla testa una serie di libri-denuncia, nient’affatto lusinghieri: il Libro dei Morti (quello delle 100 assenze di Massimo Vannuccini dalle giunte, consegnato alla Simona Bonafè da chi scrive); il Libro del Giugno aglianese (dal quale si rilevavano gli stravaganti costi, liquidati a babbo morto per le organizzazioni satellite locali e dove risulta che Andrea Nesti, pagava le pubblicità a Tvl di Don Manone Bardelli, il principe dei conflitti, allorquando Serena, la figlia del Magnanensi era la presentatrice tivuellina nel 2003/2009); il Libro di Pane e Rose (la Cooperativa dove lavorava la Tonioni e che ebbe numerosi rabbocchi in corsa di appalto, a nostro parere illegittimi per extra non dovuti); la scandalosa vicenda di Ancinnovazione srl con una spesa di circa 33.000 sfilati dalla casse comunali con una mail scambiata tra il Nau-Fragai e l’omologa assessora di Montale Marianna Menicacci per richiedere un servizio esterno mai svolto, sull’ipotesi di fusione dei Comuni tramontata); altre che ci risparmiamo, chiudendo con la scandalosa vicenda del mantenimento del mai comandante Nesti, che nel 2010, ebbe a godere del più illegittimo sostegno dell’Eleanna Ciampolini.

Un sindaca comunista che mantenne il compagno comandante nella illegittima posizione dirigenziale, nonostante su di lui pendesse la categorica sentenza del Tar “autoesecutiva” per aver stabilito la sua dismissione dal ruolo. Oggi la questione è prossima alla rievocazione ai Giudici del Tribunale il 20 maggio e 16 Giugno prossimi per delle querele bavaglio del Nesti. Le due udienze sono pubbliche e, i cittadini sono invitati.


A sx l'inceneritorista massimalista di Montale Ferdinando Betti sostenuto nella carriera dal vice di Schlein Marco Furfaro (al centro con Fratoni e Niccolai) che, mutatis mutandis, ad Agliana, sostiene Guido Del Fante (a sx), quì ripreso il 15 febbraio nel consiglio comunale aperto ove lanciò i suoi strali contro l'incenerimento dei rifiuti. Il Furfaro lo ha spiegato alla Elly di questo pasticciaccio di via Tobagi? Come si reggerà il confronto sui temi ambientali cosi divisivi tra di suoi due accoliti?


Chi li capisce è bravo, i demokrats, anche considerando le contraddizioni che emergono a livello nazionale e sulle quali il nostro concittadino Marco Furfaro, ci mette del "suo"a livello locale. Sulla Nazione di Domenica scorsa, Marco si schierava con l’inceneritorista “bugiardo” (Fabrizio stampella Nerozzi dixit) Ferdinando Betti definendolo “una bandiera”; mentre ad Agliana, sostiene a forte voce Guidino Del Fante che è assai avverso all’inceneritore. Il Furfaro non cita che tra i due rampolli (politicamente parlando), c’è un problemino non accessorio, forte, che è stato l’argomento dominante la cronaca politica di questo ultimo anno: l'inceneritore di via Tobagi.


A sx, estratto delle dichiarazioni contradditorie del Furfaro. Scegliesse prego: a favore o contro dell'inceneritore di Montale (foto a dx). Non si può servire due padroni, non lo sapeva il delfino della "circolarista" Elly Schlein? Vorrà mica fare la fine dei cacicchi!


Come può Marco essere così ridicolo, tenendo il piede su due staffe, una pro e una contro al gioiellino che fu di Paolo Magnanensi? Scelga o Dio o mammona, non entrambi!

Anche la molto auto castrante dichiarazione di Michele Emiliano che riconosce la ...Schlein a diventare dei “metal detector della correttezza di coloro di cui ci circondiamo” che è nella sostanza ciò che sostiene Conte è una cannonata, se associata al più stravagante pensiero del non convenzionale Gianni Cuperlo: Le sedi vengano svuotate e il partito reso in mano agli eletti. Ricostruiamo il Pd per salvarlo.


È la politica bellezza.




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