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misericordes. A GRANDE RICHIESTA: L’ESEGESI DELLE DICHIARAZIONI ALLE COMMISSIONI D’INCHIESTA (parte prima) 15 Aprile 2024


La lettura/ascolto incrociato di due datate ma genuine Commissioni sulle faccende della Confederazione nazionale, permette di comprendere – al lordo delle massive reticenze, bassi profili e pruderie minimaliste – che la vera storia sul C.a.r.a. di Isola non è stata affatto scritta. Manca “tanta roba” e domani 16 Aprile dovrebbe uscire un’altra sentenza della Corte dei Conti. La Rosy Bindi ci è parsa come Pio VII, avendo pronunciato un non possumus


Sono oltre100 mila i volontari impegnati negli "amorevoli e cristiani "servizi dichiarati nel prospetto del sito istituzionale. Una genuina risorsa umana, che viene presentata a ogni relazione istituzionale o udienza pubblica, quale "ipoteca sociale" di un fattivo servizio non sostituibile, né surrogabile. Tra di loro c'è anche la Rosy Bindi che ha presieduto la Commissione. Va tutto bene così?


FIRENZE-ROMA-CROTONE. La vicenda del C.a.r.a. di Isola Capo Rizzuto (I.C.R.) c’impegna a riaprire l’archivio, sulle cose che rischierebbero altrimenti di finire nell’oblìo e che – a nostro parere, ma non solo, richiamavano anche i commissari nel Giugno 2017 – presentano grossi dubbi sulle ipotesi di responsabilità in culpa in vigilando dei colletti bianchi di via Steccuto. Ma com’è andata a finire? La Commissione ha dato impulso ad altre inchieste derivate o derivabili?

Ci dicono inoltre – i nostri confidenti – che domani 16 Aprile dovrebbe uscire una sentenza della Corte dei Conti sui fatti di Isola CR: l’attendiamo con curiosità e speriamo che Giani, non la tenga chiusa nel cassetto della cassaforte, ma la consegni alla stampa, visto che anche a lui “piace la trasparenza” della gestione, richiamata dalla Rosy Bindi e da lui condivisa.


Sui fatti di Isola C.R., la Magistratura non ha dunque concluso il suo lavoro e ci sembra che non abbia affatto còlto e perseguito le significative relazioni di responsabilità della capofila nazionale che – a nostro parere – emergono in ipotesi per come scritte e pronunciate anche dal Dg Andrea Del Bianco nel Giugno 2015, consultabile sulle pagine della Camera dei Deputati con presidente di Commissione il Deputato Gennaro Migliore e che riportiamo in estratto di una traccia scritta, che va letta insieme all’audizione della Commissione Antimafia guidata dalla consorella senese Rosy Bindi, liberamente consultabile su Radio Radicale.



A sx, una valigetta con la documentazione relativa alla vicenda Millennium srl (soc. di servizi, di grande interesse giornalistico: ne parleremo prossimamente). A dx, l'ingresso del c.a.r.a. di ICR: una delle agenzie d'affari (Eugenio Giani dixit) o una sede di solidarietà misericordiosa? Chissà chi lo sa, giudicate voi.


Innanzi tutto stupisce che il Dg Del Bianco si presenti all’audizione con un avvocato (Pasquale Ribecco*): non vale per lui il principio, male non fare, paura non avere? Mica andava in giudizio con una imputazione di profilo penalistico: era solo un’innocente audizione, tesa a capire, classificare e correggere i comportamenti. Comportamenti che, poi sono stati corretti con un commissariamento fatto in 48 ore, d’urgenza!

 

Il deputato Gennaro Migliore è un fisico, conosce la logica e non ha conflitti di interesse, come c’aveva – e l’ha candidamente riferito – l’onorevole Rosy Bindi che potrete riascoltare e rivedere, in questo link, nella più pesante sessione congiunta alla Commissione Parlamentare, tenuta da Roberto Trucchi e dal colonnello Alberto Corsinovi. I due dovevano parlare su argomenti relativi a una situazione molto compromessa e caratterizzante per le seguenti tematiche: Inchieste parlamentari, Mafia e camorra, Centri e strutture di utilità sociale, Extra comunitari e Isola di Capo Rizzuto.


Questo è l’estratto della prima audizione del 2015 di Del Bianco alla Commissione parlamentare.

PRESIDENTE: La prima domanda che vorremmo fare è, se la Confederazione delle Misericordie prevede un’autonomia gestionale e in che misura per i centri che gestisce, visto che, per esempio, sul piano degli acquisti abbiamo notato una coincidenza tra Crotone e Lampedusa. Come mai proprio con Crotone c’è stato questo legame e non con altre Misericordie, visto che, se capisco bene, siete diffusi su tutto il territorio?

A. DEL BIANCO – DG: La Confederazione in questo senso agisce come associazione di rete e si avvale in genere delle competenze territoriali – noi preferiamo le Misericordie presenti sul territorio – o delle competenze tecniche che le Misericordie diffuse sul territorio riescono a esprimere. (A Lampedusa non c’era una Misericordia. Ne avevano una in Sicilia, ma priva di competenze tecniche specifiche sul settore degli immigrati: nel momento in cui hanno deciso di partecipare alla procedura negoziata, sapevano ben chiaramente che Lampedusa, era un “postazione difficile” sotto tutti i punti di vista. Hanno pertanto preferito muoversi sul sicuro, chiedendo alla Misericordia di Isola di Capo Rizzuto, che era la più esperta, di investire su questo impegno, poi rivelatosi criminoso. Il Cardinale della Diocesi di ICR, risponderà nel 2005 al collega fiorentino Antonelli che chiedeva chiarimenti “..in Calabria la prassi è questa”! n.d.r.).

 L’autonomia gestionale è ampia, ma con un controllo piuttosto stretto da parte della Confederazione. Noi seguiamo un po’ tutti i processi. Per quanto riguarda me, è la quarta volta che vengo a Lampedusa. Io e un mio collaboratore che avete incontrato prima seguiamo i processi, anche con un aspetto di miglioramento dai primi giorni a oggi.


Il 18luglio 2020 a Pistoia, venne tenuto un drammatico CdA della Confederazione, ma l'Avvocato Paolo Sanchini, ci respinse in malo modo, minacciando querele. Non hanno mai risposto alle nostre domande, anche in relazione all'ammontare degli incarichi fiduciari affidati al notevole principe del foro. Un altro "non possumus"....(I bilanci non sono pubblicati sul sito di Confederazione: ma è obbligatorio. Non lo sapevano? Lo sapessero!)


Passando all’audizione della Commissione del Giugno 2017, essa rivela molti argomenti di studio. Siamo di fronte a un sistema giuridico complesso “molto strano” (rileva l’On. Carlo Giovanardi al momento h 1:18’): la discrasia tra chi “firma i contratti e chi opera” e che poi, sarebbe il vero responsabile, essendo questa una stortura che – rileva la Presidente Bindi – manca dell’interlocutore finale, rimpallandosi così le responsabilità a secondo della contestazione dell’illecito tra due/tre enti. Argomento chiaro, quanto formalmente controverso è, a esempio, la contestazione dell’ipotesi di frode dell’Iva, rilevata dalle fiamme gialle e non prevista nei contratti: dov’è stato l’errore? Chi paga? Sempre Pantalone?


Il Vescovo di Pistoia Fausto Tardelli ha ricevuto nel 2017 una delegazione di misericordiosi malpancisti (ma è meglio dire "muy indignados") e spiegò loro che la CEI, stava parlando di uscire dalle Misericordie. Chi scrive era presente e potrà testimoniare.


Nell’audizione della Commissione parlamentare, la Bindi interroga il Trucchi sulla circostanza della sua elezione e lui conferma che è stato eletto con circa 310 voti, non provenienti dalla Regione Calabria, ma comunque, non “rendendosi conto dei problemi che andava ad assumersi” (quali problemi: li conferma dunque?): è pertanto corretto pensare che sia stato appoggiato dalla Federazione Toscana essendo infatti esattamente 310 le agenzie toscane (controllate dal Corsinovi) e quindi è stato sostenuto dal sotto-Stato della Federazione Toscana? Siamo troppo maliziosi? Ci perdonerete, nevvero?


La lettura e l’ascolto incrociato delle vicende dedotte e i riscontri riferiti nelle interviste fatte dai governatori malpancisti (dei quali abbiamo ampiamente riferito con accuratezza nei nostri articoli fin dal 2018) permettono di aprire ad altre numerose domande, alle quali nessuno ha voluto rispondere, come fece prudentemente il past president Gabriele Brunini, poi dimissionario dall’incarico per ipotesi di conflitto di interesse elettorale (quando piace e serve, il conflitto, si usa).

Non hanno mai risposto nemmeno il Correttore morale nazionale Franco Agostinelli, ma nemmeno il Presidente della CEI allora il Cardinale Gualtiero Bassetti, al quale ci siamo rivolti dopo avere parlato (era il 2018) con il Vescovo Tardelli di Pistoia che ci spiegò come, la Conferenza Episcopale Italiana, doveva decidere se “uscire dal sodalizio delle Misericordie”: ma perché mai? Quali impronunciabili motivazioni erano sottese a tale uscita secolarizzata (del potere temporale).

Poi hanno deciso: sono rimasti e sono assai grandi e colorati i gonfaloni di apertura delle celebrazioni con l’immagine di Cristo crocefisso, emblema dei poveri e disperati, come successe in Garfagnana.



Si dia pace il senatore Salvatore Tito Di Maggio che rilevava lo stridore che emerge dai fatti, con il nome stesso di Misericordia (cioè avere cuore per la miseria altrui), udibile al minuto 52 del video: la Chiesa c’è, ma non risponde con i suoi Vescovi e Cardinali alle domande dei giornalisti ficcanaso!


Dispiace inoltre che, la Rosy Bindi (davvero intelligente, come diceva il compianto Silvione nazionale) non abbia proceduto nell’audizione di un testimone d’eccezione presente ai lavori, ovvero l’ex governatore epicentrico nella narrazione, qual sarebbe stato il past vice president nazionale Giuseppe De Stefano, sul quale abbiamo già scritto l’esito dell’intervista a noi rilasciata circa un lustro fa.


A Sx, il Cardinale Gualtiero Bassetti Presidente Cei, venne sollecitato insieme a Correttore nazionale Franco Agostinelli a dx, da alcuni malpancisti misericordiosi di ricevere una dolorosa audizione. La (non) risposta non pervenne mai alle mail e dunque, fu intesa alla Pio VII: Non debemus, non possumus, non volumus. Solo il Vescovo di Pistoia, li ricevè e spiegò che "la Cei, stava pensando di uscire dalla Misericordia"...ma poi non sono usciti. Era il 2017 e lo scrivente era presente al colloquio.


Cosa poteva dire oltre a quello che non hanno detto – è questo il nostro parere ex articolo 21 della Costituzione –, il preparatissimo, aggiornatissimo, anche archivio ambulante, ex consigliere nazionale Giuseppe De Stefano, sollecitato alla sua relazione assai hot dall’onorevole Carlo Giovannardi al minuto 1 h e 16’ (fratello del medico già presidente del C.a.r.a. di Modena)? Cosa “non ha funzionato”, sul fatto che loro (il Ceo Trucchi e il colonnello Corsinovi, con il Dg Del Bianco) “non si sono accorti di nulla” (lo diranno rammaricati agli indignati commissari Giulia Sarti e Francesco Molinari al momento 58’ dell’audizione) sull’ammanco di ben 32 milioni di euro frodati dalle cosche?


A sx, Roberto Trucchi, udito in Commissione antimafia con il colonnello Corsinovi, presidente della Federazione Toscana al centro. A dx, Giandomenico Giani, che ha ereditato il "pasticciaccio di via Steccuto".(C.E. Gadda, ci sta bene,no?)


È dunque credibile che la Confederazione abbia “solo subìto, quello che è accaduto”?

Era davvero una “vittima o carnefice"? Si può fare questa domanda o si rischia una querela per diffamazione?


*:L'Avv. Pasquale Ribecco è stato il procuratore della Misericordia di I.C.R., e lavorava alle dipendenze della stessa in qualità di dirigente. Era dunque libero da conflitti di interessi nel 2015 con Andrea Del Bianco? Perché nel 2017, non accompagnò i due vertici all'esame della Commissione antimafia? Sono domande innocenti, "...ci permetta" (S. Berlusconi)



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