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inciuciati. AGLIANA DIMOSTRATO L’INCIUCIO: ATTENTI A QUEI TRE! (PEDRITO, AGNELLONE E BARONCELLI)


Rivediamo un’interrogazione consiliare del marzo 2019 fatta alla Giunta traghettatrice del Mangoni, piantata nell’abbandono due mesi prima dai consiglieri fedifraghi guidati dal Rynocommissario. Benesperi e Baroncelli, allora all’opposizione, gridavano il loro disappunto per l’inerzia tenuta dall’Amministrazione a fronte della malefatte del mai Comandante Nesti. Ma anche agnellone deve ricordarsi chi era, prima della trasformazione in "omologato e rettiliano"


Attenti a quei tre. A sx, il vicesindaco Baroncelli, oggi risciacquato con ammorbidente, non assaggia più il vino di Mario in via Salcetana. A destra i due dell'Ave Maria: tutti e tre, protestavano duramente per la malagestione dei demokrats. Poi, il potere li ha chiaramente dopati e non chiamano più nemmeno i vecchi del partito: che sono morti? Le liste sono fatte con giovani extraterritoriali: non c'hanno più nessuno ci dicono.


AGLIANA. Le malefatte nestiane, affiorano regolarmente dai liquami dell’attuale Amministrazione dell’inciucio, guidata dal Bimbominkia (Silvio Buono dixit) e il Vicesindaco Baroncelli, ovvero l’Assessore Agnellone Ciottoli e la reginetta Milva Pacini (Spagna o Franza: basta che se magna!), con la supervisione del Segretario Paola Aveta.

L’estratto dall’interrogazione è eloquente: si parla della spesa di 11.340 euro gettati all’ortiche dal Nesti, per essersi lui “dimenticato” del deposito di quattro scassati motorini, abbandonati all’Autofficina Autostrade di Pistoia che, ci spiegò il titolare Leonardo Marcogiuseppe nell’intervista avevano maturato una maggiore nota di costo, per oltre 22.000 euro, stralciati a metà per una transazione pro bono pacis con l’Amministrazione.


Aprile 2015. Il commissario nau-Fragai, prende un caffè con il duo Caramelli/Nesti: dirà poi al Giudice che parlavano del piano di spazzamento delle strade. What else? Nesti era in "malattia" ma l'argomento gli premeva perché lui era diligente e scrupoloso.


I due prodi consiglieri Benesperi e Baroncelli (oggi mutati in brodi), allora, graffiavano per le aberrazioni della gestione fragaiana (commissariata fino al 2 gennaio dal nau-Fragai): annunciarono tuoni e fulmini, chiedevano di ricevere delle relazioni di chiarimento e di procedere con le necessarie azioni disciplinari nei confronti dei responsabili . Chiesero alla Fata Smemorina, che con l’arrivo del Sindaco Pedrito, pensò bene di dimettersi, prima di farsi cacciare di procedere contro gli illeciti. Il Nesti, nell’intenzione di traghettarsi fino all’arrivo del candidato demokrats Vannuccini (che lo avrebbe ri-protetto e dimenticato rapidamente), chiedeva tempo per ricordare i fatti del 2014 e scrisse una articolata supercàzzola, nella quale non spiegava niente, ma proponeva delle illogiche ipotesi di auto-assoluzione. Ridicolo! Peccato che la disciplina, allora come oggi, non esisteva, restando impunite molte delle malefatte sue e di altri dirigenti. La risposta data al Consiglio comunale fu inconcludente ed elusiva: il duo di interroganti si dichiarò insoddisfatto ma, però l’episodio fu sufficiente ad annacquare il vino e temporaneamente appropriato a sanare le vergognose irregolarità con sistema del Conte Zio sedare, sopire, sopire, sedare. Diceva Fabrizio Baroncelli - che conosciamo bene - che con i comunisti non si tratta, mai, soprattutto se si parla di soldi pubblici. Bene, bravo, approviamo! E allora?


Sopra, la famigerata determina 60 /2014, con la quale l'Amministrazione Dem gettò alle ortiche 11.340 euro di soldi dei cittadini, inconsapevoli, senza la nostra inchiesta. Acquisto di beni diceva il proponente: ma era stata una prestazione di servizio (depositeria veicoli sequestrati). La bugia più è grossa più è credibile.


Divenuti loro gli Ammin(e)stratori del Comune, hanno prima promesso fulmini e saette (con quattro giuristi in giunta evidentemente incapaci, si rivolsero a chi scrive per redigere la bozza della lettera di diffida al Nesti, pubblicamente annunciata da Agnellone il 27 Dicembre del 2019), sulle cronache locali quotidiane. Poi, hanno fatto il così detto “ringambo” e ritirata ogni ipotesi d’azione disciplinare nei confronti non solo del Nesti, ma dei vari misfatti, primo fra tutti la questione dell'inceneritore (revampizzato) condotti dalla Luisa Tonioni, Valentina Noligni, Massimo Vannuccini, lo stesso Ryno nau-Fragai (memorabile l’affidamento alla società già in liquidazione Ancinnovazione srl, emanazione del Pd, d’intesa con la Marianna Menicacci del Comune di Montale).


La interrogazione dei prodi consiglieri Benesperi e Baroncelli inizia con un eufemismo: l'avevano inviata alla GdF, Procura (quella che copre il già collega Vpo Nesti) e la Corte dei Conti. Tratta della spesa di circa 11,340 euro per 4 carcasse di motorini. Tutto bene, dissero la Bellini, il Segretario, i revisori e il Sindaco. Occhè si paga noi?


I due, spiegano, che denunciarono il pasticcio anche alle fiamme gialle e alla Procura della Repubblica, nonché alla Corte dei conti regionale, ed erano indignati (estivazzi!), ma poi hanno assicurato il più basso profilo sull'episodio di danno erariale e l’ipotesi del “falso ideologico” che venne richiamato dall’Assessore bassoprofilista Ammannati Palandri. La Giulia, era anche chiaramente impreparata e politicamente immatura, riscontrò la mistificazione, ma lasciò fare, sbagliando (!): venne poi esclusa dai giochi con l’arrivo dell’Amministrazione della restaurazione pedritiana, e così fu, che "tutta la farina andò per i fossi" citando il Manzoni.


La vicenda - dice il Baroncelli - ha dell'irreale. Il Benesperi aveva contestato la mancanza di una Commissione disciplinare, ma Il nau_Fragai, l'aveva trovata in Romagna! Tutto va ben con i dem... (mentre questi, quelli del cambiamento, la Commissione, la usano contro i deboli e lasciano impuniti i protetti e raccomandati dal sistema come il mai comandante)


Il Nesti, aveva artatamente usato una categoria di spesa errata, facendo un palese falso ideologico, che però era utile a far spillare i soldi alla cassa della ragioniera Bellini che non vide niente, perché questa, si preoccupò della sola copertura finanziaria (dirà poi: "abbiamo sempre fatto così!), cioè guardando con un solo occhio dentro le specifiche direttive della Determina 60 del 2014 che ha avuto impulso dal Nesti.

Il “mai comandante” indicò il capitolo 1520 “spese di polizia municipale prestazione e servizi”, ma si trattava altresì di una titolazione errata come “Acquisto beni Polizia Municipale” bene e chiaramente specificato. Oltre alla Dirigente Tiziana Bellini, venne inviata anche al Segretario Fata Smemorina (la Donatella D’Amico) e i revisori dei conti del periodo, ma tutti non si avvidero della chiara incongruenza, apposta al fine di non poter – il Nesti – ricevere delle disponibilità economiche in una procedura errata, che lo avrebbe permesso in senso formale: questo grazie alla superficialità assicurata dal sistema, che galleggia nella ignavia generale, anche oggi, usando soldi pubblici.


Peccato però che le Determine siano pubbliche e che la nostra redazione le potesse consultare in linea, riconoscendo come, le “prestazioni di servizio” per 11.340 euro, avrebbero avuto necessità di una chiara e diversa motivazione, mentre l’acquisto di beni (capiente per il dirigente fino a 20.000 euro di autonomia) era stato usato solo per come confondibile e utile al più illecito pagamento, fatto con i soldi pubblici e contestabile sia moralmente che giuridicamente parlando – questa è la nostra tèsi – per come sottende a una grave dimenticanza del dirigente, per dei motorini arrugginiti da quattro anni di giacenza all’aperto e senza valore. Un fatto gravissimo, poi anche messo (inutilmente) in mora dal Bimbominkia con lettera Pec del 17 Dicembre 2019, per una dozzina di episodi.


A sx, il Segretario Aveta, ha chiesto un parere al suo "prossimo sociale (Tom Col dixit) Avv. Sauro Erci, ma non lo consegnerà perché impresentabile. Lo consegnerà con una ordinanza del Tribunale? A dx, il mai comandante, dopo aver usurpato il posto a Mauro Goduto, fa la vittima e proclama di essere, lui, perseguitato dal giornale che tira fuori le sue "frittate sbruciacchiate".


Questo è stato uno dei numerosi motivi, che hanno visto scoppiare la crisi nella maggioranza a traino Lega, con le dimissioni di ben 5 consiglieri e il vicesindaco Federico Ferretti Giovannelli, tutti oggi passati all’opposizione, per i quali sono oggi allineati e coperti, proponendosi alcuni con la lista dell’Ambra Torresi, una storica criptocomunista dem-allineata.

La vicenda dimostra come, il “potere logora”, anche chi ce l’ha, e non sa più distinguere il “dovere dal potere”, ignorando completamente il disposto dell’Art.54 della Costituzione. Anche il Vicesindaco Baroncelli che invocava severi provvedimenti disciplinari ha ingollato il niet della Giunta di Pedrito Luca Benesperi sulla richiesta di procedere per il ripristino della legalità, il recupero dei danni alle pubbliche casse con le azioni disciplinari e i risarcimenti del caso. Baroncelli si è poi infatti allineato ai diktat del pensiero massificato che vede alla fine, i cittadini, unici paganti degli errori condotti per incompetenza e superficialità dagli Ammin(e)stratori, sia di destra che di sinistra.


Chi scrive qui, venne incaricato dalla Giunta di scrivere la bozza della lettera di messa in mora sul parere dell'Avv. Ettore Nesi il lunedì 16 Dicembre, nel suo studio, con il suo amico Maurizio Ciottoli. Il Nesti spiegherà poi che la lettera è stata "imposta" con violenza e minacce al Benesperi che, per evitare epigastralgie e ruminazioni, gliela notificherà 17 successivo. La Procura, gli ha subitamente creduto e non fece indagini. Peccato che Agnellone, con il cervello notoriamente rettiliano, la porterà quale trofeo (suo) il 27 successivo sulle pagine del Il Tirreno. A dx, il cervello rettiliano di Maurizio funziona solo per la porzione in rosa. Se questi sono ammin(e)Stratori!


Spiace constatare l’inerzia dei politici già di destra, tutti – Fabrizio Baroncelli, secondo della lista – cresciuti con lo storico leader della destra aglianese Gerardo Modesto (anche lui, indignato, oggi uscito da ogni ruolo, vedetevi questa clip del Febbraio 2014 con agnellone Ciottoli, che - dicendo quello che pensava - voleva fare la rivoluzione sull'inceneritore: quante chiacchere) nella contestazione di un sistema consolidato in 74 anni di sovietizzazione del territorio, oggi proclamato antifà, e – allora – contrastato con la critica più severa delle predazioni alle casse comunali: a che è servita tutta questa fatica se poi ti lasci risciacquare nell’ammorbidente al profumo di Marsiglia. Che teneri però! A noi cittadini ammin(e)strati, non ci resta che piangere (e pagare) avrebbero detto Massimo Troisi e il Benignaccio di Prato! Come dargli torto?


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