top of page
  • alessandroromiti

inceneritore di montale. RIPERCORRIAMO LA QUESTIONE DELL’INDAGINE EPIDEMIOLOGICA, MAI CONSEGNATA ALLE “AUTORITÀ COSTITUITE”. CHI-DOVEVA-FARE-COSA.



Tom Col, prima di migrare presso altri Procure (abbandonando le sue "Prossimità sociali", potrebbe invitare il Presidente dell'OdM Beppino Montalti e farlo "riferire" di quando mai detto e mai udito, sull'inceneritore. Così potrà dimostrare di essere stato davvero al servizio della "gente comune".

PISTOIA-PIANA. Chi scrive si è rivolto in più occasioni all’Ordine dei Medici di Pistoia, ed è stato ricevuto dal Consiglio dell’Ordine, parlando più volte con il past President Egisto Bagnoni e quindi ricorda bene come l’Ordine, puntualizzava la sua determinazione a tenere alta l'attenzione sulle patologie che emergevano all’intorno dell’impianto e, che fin dal 2007, ha chiesto di essere ammesso ai lavori (hanno fatto di tutto, per tenerli al buio, vista la loro posizione pesantemente contraria: come vedete qui!).

I medici pistoiesi, poi sono stati elegantemente ignorati dalle care “autorità costituite” note alla Gip Martucci: loro lo sanno bene, soprattutto, quando nel Dicembre 2012, hanno preso una moderata posizione critica, se non antagonista, sull’impianto di via Tobagi che trovate quì.

L’Ordine, nelle conferenze intrattenute, ci ha spiegato che non svolge funzioni di controllo delle Autorità sanitarie, che non fa politica, e che intendeva però essere partecipato ai lavori, come soggetto titolato, ovviamente. C'aveva ragione da vendere, ma l'hanno sabotato.


Anche la Paola, potrebbe farsi dare la relazione di Franceschi sull'impianto data 20 marzo scorso: quella che parla di "obsolescenza" e poi andare con Ferdinando Santini dal Tom Col e fare una deposizione spontanea, sfuggendo le "prossimità sociali" che infestano la zona. A proposito, Paola, ma L'AIA è sempre valida o mancano delle Bat davvero migliori, come dice Livia?


Ma sembra che non sia mai stato gradito, invitato e partecipato, come ha spiegato il Presidente nel recente Consiglio comunale di Agliana, del 15 Febbraio scorso, specificandoci che la commissione insediata dall'Ordine, ha perso dai radar ogni riferimento della famigerata "Indagine epidemiologica".

Grandi sono stati i richiami alle implicazioni deontologiche dei medici che, all’epoca (si parla di tre lustri fa) era un organo para-statale, purtroppo depotenziato rispetto ad oggi, allorquando è divenuto “organo statale” ma ecco come l’Ordine provvide, nel 2015, a fare un pregevole documento per puntualizzare la sua posizione di mero “osservatore” ponendosi comunque, in collaborazione attiva con le autorità sanitarie, ovvero gli organi di controllo, come si evince da questi collegamenti ipertestuali che si evidenzia. Un periodo della lettera lo riportiamo bene per esteso per classificare come, le gravi responsabilità delle Autorità sanitarie e politiche vennero sollecitate: L’ Ordine ritiene imprescindibile che le scelte, in materia ambientale, che abbiano ricaduta sulla salute dei cittadini, necessitino di informazione scientifica indipendente, partecipazione, controlli dell’inquinamento e trasparenza nel fornire i dati. Al contrario i ritardi, le omissioni e i silenzi, minacciano la fiducia dei cittadini nelle Istituzioni, solite ad avvolgere tutto nell’ignoranza e dis-informazione sistemica.


Nel 2012, Arpat e Asl erano allineate e coperte, vedi la Nazione a sx. A nessuna delle due venne idea di verificare l'applicazione delle Bat e si parlò di caminetti! I cittadini, divennero "cornuti e mazziati". Al centro, il sindaco di Montale Betti è davvero un "bugiardo" come rivelò il Nerozzi il 16 Marzo: aveva mancato di chiedere lui, lo "stato dell'Arte" alla CIS/Ladurner, rinnegando il patto di vigilanza e la delibera per la chiusura del 2018. Sulla relazione del 20 Marzo, silenzio e omertà diffusa anche ai commissari e consiglieri. Non fu omertosa la Lucilla Di Renzo (a sx) già Assessore del PD (oggi dirigentissima ospedaliera), quando disse nel 2009 che, "si sarebbe arrabbiata moltissimo", se qualche collega avesse criticato l'impianto. Ha funzionato benissimo, anche per lei...


Abbiamo le più evidenti caratteristiche evidenze che, tutti sanno e sapevano, ma ogni questione venne perfettamente ignorata e superata (il Criptocom Massimo Bartoli, la riaccese nella Commissione ambiente del 30.12.21, ad Agliana) nell'intenzione di abbandonare all'oblio del tempo, ricercato graditamente da tutti gli attori sul proscenio.

Dopo anni di “chiacchere e tavoli politici (i tavoli, sono buoni sì, ma solo per pagare gettoni ai partecipanti)” il Comitato scrisse anche ai Ministeri romani, ottenendo solo risposte utili a rinviare, del tipo: dovete parlare con gli organi preposti, noi abbiamo delle funzioni generali non particolari sul territorio e – come anche detto dai medici – se lo ritenete utile, “salite le scale di Piazza Duomo” (cioè denunciate all’Autorità giudiziaria) e via discorrendo, in un bel rimpallo che neanche il tennista Sinner ha mai raggiunto.


Addirittura, il past President Dott. Bagnoni – al quale devo dare atto di aver pazientemente e sempre risposto alle richieste – dopo una serie di audizioni dei Comitati antinceneritoristi, provvide a scrivere un documento di riepilogo generale sul tema “Inceneritore” (datato Settembre 2010) e un bonario rimprovero al portavoce del comitato, che oggi, è un atto emblematico e dimostrativo dell’inerzia fattiva tenuta dal consesso delle Autorità costituite (quelle care al Gip Patrizia Martucci) che comprendono, Regione Toscana, Usl Toscana, Arpat, i tre Comuni proprietari e circostanti l’impianto (ma anche Montemurlo che sta sottovento per le ricadute e sotto alla ex Asl 4, del prudentissimo Dott. Aldo Fedi, Direttore del Dip. Prevenzione) e, dulcis in fundo, anche l’Autorità giudiziaria – a meno che i Sostituti procuratori, non ci vengano a spiegare che non avevano notizie e che non leggevano i giornali , quando il Pm Grieco, ci ha detto, in udienza il contrario esatto (con soddisfazione nostra grande).

Da qualche anno, anche l’Ordine dei Medici essendo un “organo dello Stato” dovrebbe impegnarsi maggiormente nelle funzioni di vigilanza e denuncia, almeno per contrastare le inerzie e le inefficienza delle Istituzioni: e questa non è "politica liquida", ma semplice buon senso ed efficienza (pare così a noi, permetytetècelo).


Un evidente stato di indifferenza alla conclusione dell’Indagine epidemiologica, tanto strombazzata nel primo lustro: ci chiediamo dunque, si può parlare di responsabilità e inerzia degli attori istituzionali, proprio per culpa in vigilando? Siamo forse troppo esigenti?

La lettera, riporta un periodo che citiamo pedissequo:….i medici di famiglia stanno svolgendo un prezioso lavoro di ricerca sotto il coordinamento della ASL 3*. Questo studio vuole fotografare lo stato di salute degli abitanti di questi Comuni con le possibili evoluzioni. I risultati saranno disponibili verso la metà del prossimo anno** e porteranno sicuramente ulteriori elementi di conoscenza utili alle misure di prevenzione individuali e collettive.

*: trattasi dell’indagine epidemiologica attuata con delibera dell’Usl 3 del 2010.

**:alla data del corrente anno, sembra che l’indagine sia sprovvista delle georeferenziazioni delle malattie, per le quali, la Federica Fratoni, stanziò qualche decina di migliaia di euro nel 2015, in una drammatica “commissione Ambiente” in Comune di Agliana. Il periodo la metà del prossimo anno è da riferirsi alla metà del 2011: dodici anni or sono.


Intanto, la sera del 4 Aprile all'audizione del Presidente Franceschi, il Ceo spiegò che con un intervento a uno dei forni, mai fatto prima di ora descritto al punto 3 dell’elenco (con rivestimento in lega ICS al camino del forno 3, o Denox), si potrebbero vedere ridotte le emissioni degli Nox di un bel 40%, portandoli da 120 a 70 (ascoltatelo al minuto 8).

Gli “ossidi di azoto” sono composti precursori delle Pm10, il famigerato particolato fine, così terribile per la sua causalità di formazione data dall’accensione dei caminetti principali responsabili - dicono all’Asl e Arpat - e così anche dai Sindaci che firmano – quelle sì, prontamente – delle perentorie ordinanze di limitazione dell’uso dei caminetti e degli abbruciamenti (sob!). Ben diversamente, nel Marzo del 2012 Asl e Arpat rassicuravano che “è solo l’1 per cento la responsabilità dell’impianto” per la formazione di polveri fini, lasciando da parte le obsolescenze impiantistiche citate dal documento interno di Franceschi che comunque rassicura tutti: l'Arpat, va frequentemente nell'impianto a fare controlli e non ha avuto alcuna perplessità o dubbio sulla sua efficienza? Avete notato qualche contraddizione tra il cifrato e il predicato? Bravi, state usando le vostre meningi e dimostrate di non avere un cervello rettiliano.


a sx, Il delegato del Comitato, che incontra nel 2010 i dirigenti dell'USL 4 Aldo Fedi e staff, che non avevano mai visto prima la mappa di ricaduta delle polveri fini di Arpat. Estivazzi! Ma gli organi di controllo, si scambiano le informazioni o lavorano a "compartimenti stagni". A dx una veduta invernale dell'impianto, con sbuffi di vapore con dosaggi di microinquinanti organici. Che pensa di questo modo di lavorare la Linda Gambassi e il Tom Col? Va davvero tutto bene così?


Insomma, dopo tre lustri di lavoro (fanno 15 anni), l’indagine epidemiologica non c’è ancora, o meglio c’è stata o, forse, ci sarà – chissà-chi-losà – ma l’ha letta solo il Presidente del Cis, ovvero l’unico che non doveva averla e leggerla, perché a loro (Cis e Ladurner) controversa e inopportuna, senza un contraddittorio pubblico. L'Autorità giudiziaria o Magistratura inquirente, che voleva tenere caro al "lavoro per la gente comune” ci sembra dunque distratta: procede infatti a chiudere i quotidiani (il nostro caso è unico in Italia), perseguire i vigili di Agliana e Montecatini con costose ed inutili intercettazioni telefoniche e archiviare gli esposti sull’inceneritore e, inoltre, ci pare che sia rimasta indifferente all’abbandono della pubblicazione dell’indagine in questione, ignorando anche le denunce fatte sui quotidiani, senza dare tante spiegazioni ai cittadini.


Mappa delle ricadute dei microinquinanti organici dell'impianto della soc. CIS. La cartina proviene dal sito dell'Ordine dei Medici che, oggi. sono stati posti "fuori dai giochi" che proseguono tra la Regione e i Comuni proprietari.


Ad oggi, nessuno a visto il documento sanitario tanto atteso e inoltre, i Sindaci ovvero, le prime autorità sanitarie del territorio tese a dare attenzione alla “salute pubblica”, non lo sollecitano, né lamentano e protestano o denunciano la mancanza di pubblicazione: cosa ci sarà scritto di tanto grave e imbarazzante nell’indagine? Perché questo paludato rinvio che è ormai destinato a cadere nell'oblìo?

L’inceneritore è, anche per questo motivo, un “mondo alla rovescia”, da inserire nel saggio del Generale Vannacci. Non credete?


PS: la Procura l'ha ricevuta la relazione del 20 marzo scorso? L'hanno letta? Hanno bisogno di qualche chiarimento? Sanno dove trovarci..... in ipotesi.



Comments


bottom of page