La stigmatizzazione di Papa Francesco sui preti gay è come un sassolino, capace di causare la valanga, mettendo all’indice il più devastante pensiero omologato. La tèsi di Vannacci, è oggi finalmente sdoganata dallo stesso Vaticano. Ma come la mettiamo con il parroco Paolo Tofano VII che ricordiamo insieme alla Eleanna ad accogliere la pop star-tv Luxuria?
Guido Del Fante, Sindaco in pectore d'Agrumia, ci avvisa che c'ha una bella rassegna fotografica di drag queen, ma qui è ripreso con una sostenitrice davvero armonizzata al contesto. (FB Guido Del Fante)
AGLIANA. In premessa, devo dire che non sono omofobo, anzi mi rammarico di essere cresciuto negli anni 60, dove l’omofobia era una regola diffusa e solida e lì, sono stato educato (ahimè). Un periodo dove l’omosessualità era pesantemente discriminatoria, a scuola, sul lavoro e ovunque nella società. Ho però fatto una accurata revisione del mio atteggiamento culturale assorbito in modo atavico e, oggi, mi ritengo dunque moderatamente critico nei confronti del mondo LGBTQ+. Non essendo però ottuso, rifuggo le prescrizioni categoriche indotte dalla massificazione del pensiero omologato, e rido sulle numerose paginate apparse oggi sui giornali, dove i colleghi giornalisti usano degli eufemismi edulcorati per descrivere la liberatoria pronuncia di Francesco alla CEI.
Papa Francesco, sarebbe un ottimo Parroco, se non fosse il Papa: ha detto chiaramente, ciò che tutti pensano ma che nessuno aveva il coraggio dire. A dx, ai Gay pride non mancano delle rappresentazioni sacrileghe su Cristo. Lo sa questo Don Paolo Tofani? Diteglielo!
Oggi, grazie alle genuine e più corrette revisioni logico-deduttive di taglio politico dell’ottimo Generale Vannacci, sono certamente motivato nella comprensione del fenomeno dell’omofobia e plaudo come tanti alle genuine e anticonformistiche dichiarazioni del Papa che, finalmente, ha detto le cose come sono, e che dovevano già essere dette, almeno rettificando quell’infelice ...chi sono io per giudicare? che pronunciò in una intervista di una decina di anni fa in aereo.
Francesco s'è così dimostrato d'essere un “ottimo parroco”, ancorché un “ottimo Papa” e riqualificando chiaramente il fenomeno dell’omosessualità nel clero come un danno, non come un’eventualità tollerabile e ha fatto un atto di grande onestà evangelica: bene, bravo, era ora!
Viene da osservare come est modus in rebus, e perciò questi sono i fatti da richiamare in una chiesa Cattolica, Apostolica, Romana. Provate a smentirci!
A sx. Don Paolo Tofani progressista multiincaricato dal Vescovo, dunque eccellentissimo, discriminatore dei non allineati (proprio chi scrive, lo è stato), riceve con la Ciampolini (delfantiana di ferro e prossima Assessora) la popstar-tv Luxuria, tre lustri fa, nella sala consiliare, dove vi corse in bicicletta. A dx. Il Gen. Roberto Vannacci con il consigliere Cinzia Cerdini.
L’episodio del già Parroco pratese Francesco Spagnesi è l’emblema territoriale della questione, ma senza una felicissima affermazione, dirompente per come diretta e chiara con quel buffo aggettivo, ovvero neologismo derivato e composito di frociaggine del Papa, nessuno avrebbe mai osato d'affermarlo con chiarezza, sfumando comunque sulle implicazioni conseguenti al ministero presbieriale. L’argomento era “off” e le querele dei referenti dell’associazionismo LGBTQ+ sarebbero fioccate numerose proprio contro il nostro periodico on line (a Pistoia, la Procura le toghe “rosso fegato”, non c’avrebbe messo più di una settimana ad assicurare un bel rinvio a giudizio diretto: vero Claudio Curreli – da sempre – in grande amicizia e cooperazione con il prete gay friendly Paolo Tofani?).
E ora, come si posizionerà la “pastorale” della parrocchia di San Piero sulla quaestio? Nella omelia della prossima Domenica don Paolo Tofani, farà qualche riferimento sovversivo alla più pesante e diretta discriminazione del suo già stimato Francesco? Ci sarà una revisione?
Tornerà Paolo Tofano VII ad accogliere eminenti esponenti del movimento LGBTQ+ che saranno invitati alla Casa Comunale dal probabile Guidino se verrà eletto? Chissà-chi-lo-sa?
Una cosa è certa: Agliana, avrà probabilmente anche il Gay Pride per le sue strade cittadine (Con Guido Sindaco è sicuro vederci in via Magni un mini Gay Pride, con palco celebrativo sul sagrato di San Piero: perché non?), ma non c'avrebbe il Papa Francesco. È chiaro a tutti?
Estratto dalla pagina 37 (punto 7,3) sul modello di Parrocchia pistoiese che è Vicofaro!: ma dunque, gli altri presbiteri, non sono ispirati dal Vangelo?
Il Vaticano potrebbero escludere Agliana da ogni ipotesi di visita papale, magari di riflesso a una probabile visita futura alla devastata parrocchia di Vicofaro (così ci dicono i già parrocchiani in fuga, discriminati e vessati), per come oggi, è adibita a dormitorio popolare per immigrati, anche illegali con il coordinamento del Pm scout Curreli.
Del resto non è un segreto che la Parrocchia pistoiese antifà e antirazzista, sia in ipotesi destinata a divenire un “modello” da adottare per tutte le parrocchie, così sta scritto nel documento di sintesi “Instrumentum laboris” del Sinodo pistoiese (vedi sopra il punto 7.3.3.). Un disastro o una fortuna? Vedremo andando, disse il cieco.
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